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Medio Oriente. L'uccisione del numero 2 di Hamas a Beirut provoca l'allarme escalation

Lucia Capuzzi mercoledì 3 gennaio 2024

L'edificio del sud di Beirut danneggiato dall'esplosione in cui è stato ucciso Saleh al-Arouri

Rischio escalation. All'indomani dell'uccisione a Beirut da parte delle forze armate israeliane del numero 2 di Hamas, Saleh al-Arouri, a lanciare l'allarme sul pericolo di un contagio è la missione Onu Unifil. La portavoce, Candice Ardell, si è detta "profondamente preoccupata per ogni possibilità di escalation che potrebbe avere conseguenze devastanti per le popolazioni su entrambi i lati della Linea Blu". Sul tracciato, creato dalla stessa Unifil nel 1978 per confermare il ritiro israeliano dal Libano, sono schierati 9.347 caschi blu, tra cui un migliaio di italiani. Dal 7 ottobre ci sono stati scambi di fuoco tra la milizia filo-iraniana Hezbollah e i militari dello Stato ebraico. L'ultimo scontro risale a questa mattina, nei pressi di Menara. Finora, però, le parti hanno mantenuto relativamente bassa l'intensità del conflitto. La morte di Arouri, "l'ufficiale di collegamento" tra i miliziani e Teheran, potrebbe alterare il fragile equilibrio.

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha ''condannato il crimine dell'assassinio da parte dell'entità sionista''. Da più parti, all'interno del regime degli Ayatollah, è stato evocato lo spettro di "conseguenze". Minaccia analoga a quella fatta da Hezbollah. Affermazioni che il Libano, da anni in una crescente crisi economica e politica, prende molto sul serio. Beirut ha iniziato a preparare una denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per condannare l'aggressione israeliana, su indicazione del premier ad interim Najib Mikati. Alla stesso tempo, però, il Abdallah Bou Habib, ha detto di avere chiesto esplicitamente a Hezbollah di "non rispondere". Nel mentre il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che questa settimana sarebbe dovuto tornare per la quinta volta nella regione, ha rinviato il viaggio.

Anche all'interno, sia a Israele sia in Cisgiordania, la morte di Arouri sta producendo forte impatto. Secondo fonti coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar, "l'assassinio ha cambiato la situazione e ora non è possibile alcun progresso". L'Egitto ha deciso dunque di sospendere il proprio ruolo nella trattativa. Allo stesso tempo, varie città dei Territori - il miliziano era originario di un villaggio vicino a Ramallah - hanno dichiarato lo sciopero generale. Scuole, negozi, uffici sono chiusi in segno di lutto. Fatah - rivale di Hamas e al potere nei Territori - ha condannato l'azione israeliana. Uno dei suoi dirigenti, Jibril Rajoub, ha anche telefonato al capo politico di Hamas, Ismail Hannyeh per esprimergli solidarietà.