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Israele. Raid su Beirut, nel mirino successore di Nasrallah. Khamenei: colpiremo ancora

Redazione Esteri venerdì 4 ottobre 2024

Ancora raid su Beirut

Un’altra notte di terrore. E attacchi. Con il successore di Nasrallah, Hashem Safieddine nel mirino. Secondo una fonte vicina a Hezbollah Israele avrebbe condotto 11 attacchi consecutivi sulla roccaforte del movimento sciita a sud di Beirut, in uno dei bombardamenti più violenti da quando la scorsa settimana lo Stato ebraico ha intensificato la sua campagna militare sul Paese confinante. L'Agenzia di stampa nazionale (Nna) del Libano ha parlato di «più di 10 attacchi consecutivi, in uno dei raid più forti sui sobborghi meridionali di Beirut dall'inizio della guerra israeliana» nel Paese. Nella notte il portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, aveva diramato un "avviso urgente" d'evacuazione per i residenti dell'area di Burj al-Barajneh a sud di Beirut, seguito da un altro per il quartiere di Hadath. Un attacco aereo israeliano avrebbe preso di mira anche un magazzino adiacente all'aeroporto di Beirut, secondo la fonte vicina a Hezbollah.

Secondo il New York Times, attacchi aerei notturni israeliani su Beirut hanno preso di mira un incontro a cui il papabile successore di Nasrallah, Hashem Safieddine, stava partecipando con altri importanti leader di Hezbollah. Il quotidiano Usa cita tre funzionari israeliani anonimi, precisando che l'incontro si svolgeva in un bunker sotterraneo, nel quartiere di Dahiyeh. Non è ancora chiaro se Safieddine sia stato ferito nel raid israeliano, che è stato segnalato dai media locali come uno dei più pesanti dell'ultimo anno. La notizia viene anche riportata dal quotidiano Times of Israel, a poche ore dall'atteso funerale del defunto leader di Hezbollah a Teheran, Hassan Nasrallah, ucciso dalle bombe israeliane il 27 settembre. n attesa di aggiornamenti sulla sorte di Hashem Safieddine, che si trovava in un bunker sotterraneo con altri leader di Hezbollah per un incontro, l'emittente Al Jazeera sottolinea che al momento sull'accaduto non c'è alcun commento ufficiale sia sul fronte israeliano che libanese.

Tuttavia la stampa libanese riferisce che le potenti esplosioni che hanno scosso Beirut durante la notte sono state uno degli attacchi israeliani più pesanti finora attuati sulla città. Il ministero della Salute libanese ha comunicato un bilancio di 37 morti e 151 feriti in attacchi su tutto il Paese nelle ultime 24 ore. Le aree più colpite sono Beirut, il Libano meridionale e orientale.

Secondo Imran Khan, giornalista di al-Jazeera stabilito a Hasbaiyya, "da questa notte stiamo sentendo quel sordo tonfo di artiglieria che continua ad arrivare nel Libano meridionale", a indicare l'ingresso di soldati israeliani. Non solo. L'esercito israeliano continua a chiedere ai civili libanesi di spostarsi. Questa volta il messaggio è stato recapitato a 37 villaggi e città nel Libano meridionale: l’ordine è di evacuare immediatamente e dirigersi a nord del fiume Awali. Lo ha riferito il quotidiano Times of Israel. Il nuovo ordine di evacuazione potrebbe indicare una potenziale escalation della sua incursione terrestre.

"L'attività di Hezbollah costringe l'Idf ad agire contro di essa. L'Idf non desidera farvi del male", ha affermato il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf, in una dichiarazione su X. "Per la vostra sicurezza, dovete evacuare immediatamente le vostre case. Chiunque si trovi vicino agli operativi di Hezbollah, alle loro strutture o alle loro armi, si mette a rischio", prosegue la comunicazione. Negli ultimi giorni, l'esercito israeliano ha già chiesto a decine di località nel Libano meridionale, comprese quelle a nord del fiume Litani, di evacuare. Le evacuazioni avvengono nel mezzo delle operazioni di terra israeliane nel Libano meridionale, che l'esercito ha descritto come "incursioni limitate, localizzate e mirate", con l'obiettivo di demolire le infrastrutture di Hezbollah nell'area di confine.

Sull’altro fronte le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che circa 20 razzi sono stati lanciati dal Libano verso l'area di Haifa nell'ultima ora. L'esercito di Israele afferma che la maggior parte dei proiettili è stata intercettata, mentre altri hanno colpito aree aperte. Altri razzi sono stati lanciati verso la Galilea, aggiungono le Idf.

La Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha guidato l'alta preghiera settimanale oggi e ha pronunciato un sermone nella grande moschea di Teheran, alla vigilia del primo anniversario dell'attacco senza precedenti del movimento islamista palestinese Hamas sul suolo israeliano, che ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza, il 7 ottobre 2023.

Khamenei, decisore ultimo delle principali questioni della Repubblica islamica, ha detto che «l'azione intrapresa dalle nostre forze armate è stata solo una piccola azione rispetto ai crimini commessi dal regime israeliano», «se necessario, in futuro, colpiremo di nuovo il regime israeliano». Khamenei si è rivolto alla folla leggendo il suo breve discorso in piedi tenendo accanto un fucile. L'attacco missilistico dell'Iran contro Israele è stato "del tutto legittimo" ed è "la punizione minore". La preghiera è stata preceduta da una "cerimonia di commemorazione" in ricordo di Hasan Nasrallah, il leader degli Hezbollah libanesi ucciso una settimana fa in un raid israeliano a Beirut. "Ogni Nazione ha diritto all'autodifesa contro gli aggressori". Lo ha detto la Guida Suprema dell'Iran, l'ayatollah Ali Khameni, nel suo intervento diffuso dall'iraniana Press Tv. Khamenei sta guidando la preghiera del venerdì a Teheran, preceduta da una "cerimonia di commemorazione" in ricordo di Hasan Nasrallah, il leader degli Hezbollah libanesi ucciso una settimana fa in un raid israeliano a Beirut.