Scosso dai gravi episodi di violenza subiti da cristiani in Egitto e Malaysia l’Europarlamento condanna «tutte le forme di violenza, discriminazione e intolleranza basate sulla religione e sul credo, contro le persone religiose, gli apostati, i non credenti» e chiede ai governi dell’Ue di vigilare con fermezza sul rispetto della libertà religiosa invitando in tal senso anche le autorità egiziane e malesi. Nel documento approvato ieri dall’assemblea plenaria con il sostegno dell’insieme dei gruppi parlamentari ( dopo iniziali perplessità “diplomatiche” delle sinistre), si legge che le libertà di pensiero, coscienza e religione costituiscono in blocco « un diritto umano fondamentale, garantito dagli strumenti giuridici internazionali». Primo firmatario del testo della risoluzione, Mario Mauro, vicepresidente dell’assemblea e capogruppo del PdL, ha commentato il voto osservando che «non si tratta di un documento contro i singoli governi dei Paesi dove avvengono questi attacchi, come l’Egitto e la Malaysia » ma che « purtroppo episodi di persecuzione dei cristiani accadono tutti i giorni in tutto il mondo, e il Parlamento vuole sottolineare e denunciare che tutte queste violenze hanno in comune l’avversione e la discriminazione nei confronti delle comunità cristiane ». «Tutti i gruppi politici – ha poi constatato Mauro – si sono trovati concordi sull’esistenza di un problema di libertà religiosa, che va affrontato in modo serio e costante dalla comunità internazionale, proprio perché sono messi a repentaglio i diritti fondamentali dell’uomo». Rilevato che anche l’Europa «non è esente da casi di violazione» della libertà religiosa, l’Europarlamento chiede alle istituzioni dell’Ue di prestare «particolare attenzione alla situazione delle minoranze religiose, comprese le comunità cristiane » , anche nel gestire i rapporti di coperazione tra l’Unione europea e gli altri Paesi. Nel medesimo tempo viene espresso sostegno alle «iniziative volte a promuovere il dialogo e il rispetto reciproco tra comunità» e le autorità religiose vengono incoraggiate a «promuovere la tolleranza e ad adottare iniziative contro l’odio e la radicalizzazione estremistica » . Mirata alla tutela della libertà di religione in tutto il mondo, la risoluzione sottolinea i casi delle violenze di cui hanno sofferto i cristani in Egitto e in Malaysia. In questi anni in Egitto vi sono stati «atti ricorrenti di violenza contro cristiani copti» e al governo del Cairo si chiede di «ga- Il Parlamento europeo ieri ha approvato un testo nel quale si chiede ai governi dell’Ue di vigilare con fermezza sul rispetto della libertà religiosa invitando in tal senso anche le autorità egiziane e malesi dopo i recenti episodi di violenza nei confronti delle minoranze cristiane rantire la sicurezza personale e l’integrità fisica dei cristiani copti e dei membri di altre minoranze religiose del Paese» in modo tale che queste comunità godano effettivamente «di tutti i diritti e libertà fondamentali, compreso il diritto di scegliere liberamente la propria religione e di cambiarla, e di evitare qualsiasi discriminazione nei loro confronti». L’assemblea manifesta «preoccupazione per i recenti attacchi contro chiese e luoghi di culto» in Malaysia, ed esprime «solidarietà alle vittime» invitando il governo di Kuala Lumpur a far rispettare i diritti alla sicurezza personale e alla libertà di culto, compreso il diritto dei cristiani – riconosciuto dalla Corte suprema malese e sottolineato ieri da Carlo Casini, capo del gruppo parlamentare Udc – di «usare la parola Allah per riferirsi a Dio».