Signor Presidente Asif Ali Zardari,non mi sfuggono le difficoltà in cui versa il Pakistan, sia dal punto di vista sociale sia sotto il profilo politico. E non mi sfuggono nemmeno i Suoi tentativi di porre rimedio all’estremizzazione dei costumi, di cui vicende come quella di Asia Bibi, che scrive per chiedere di non morire, sono la più atroce espressione. Un’estremizzazione, peraltro, che non è affatto un’esclusiva del Paese che Lei governa ma è una ferita aperta anche nel mondo arabo e in quello occidentale. Rinchiusa in una cella da oltre tre anni e fiaccata nel corpo ma non nell’anima da una dolorosa detenzione, Asia Bibi è oggi il simbolo della necessità di tornare ad alzare gli occhi di fronte alle forzature del radicalismo, che distorce il messaggio di un Dio che è invece clemente e misericordioso. In ogni latitudine e ovunque deve prevalere, forte e chiaro, il senso della giustizia. Le chiedo un gesto di coraggio per testimoniare che la saggezza può sbriciolare, se vuole, ogni odio.