Caro direttore,la libertà è una – oppure non è. Non ci può essere la mia libertà senza la tua. Altrimenti non è libertà, ma privilegio. Ciò vale in particolare per la libertà di pensiero, di religione, di culto. Se una religione non è libera, nessun’altra lo è. Se in un Paese non si è liberi di credere e di non credere e di pregare secondo la propria religione o di non pregare, di pensare come la maggioranza o diversamente da essa – anche noi siamo tutti meno liberi, in un certo senso prigionieri del nostro privilegio. Per questa ragione bisogna appoggiare senza riserve le battaglie per la libertà di pensiero e di religione in quelle larghe parti del mondo in cui essa è limitata e perseguitata, innanzitutto oggi il mondo islamico e la Cina. In particolare, bisogna cercare di aiutare le persone imprigionate e minacciate di morte per la propria fede, come Asia Bibi in Pakistan. Come ebreo, come non cristiano, dunque, mi sento ferito e minacciato dalla sorte terribile che viene riservata a questa giovane donna e chiedo che essa venga liberata e lasciata libera di vivere la sua religione