Si rafforzano negli Stati Uniti i controlli alla frontiera col Messico. Il Senato ha votato oggi una legge che prevede lo stanziamento di 600 milioni di dollari per impiegare altri 1.500 uomini al confine, e utilizzare droni supplementari per controllare i 3.100 chilometri di confine tra Usa e Messico.La legge, che era stata votata due giorni fa dalla Camera, è già stata trasmessa al presidente, Barack Obama, per essere promulgata. Il Senato ha interrotto il suo periodo di sei settimane di vacanza per seguire una procedura particolare, prevista nei casi di "approvazione unanime". Dato che sul provvedimento non vi erano disaccordi, sono bastati due senatori in aula per approvarlo all'unanimità.La legge prevede anche che le imprese straniere che mandano personale qualificato negli Usa per missioni temporanee dovranno pagare un aumento di 2.000 dollari per i visti d'ingresso. Questo aspetto della legge è particolarmente contestato in India, Paese che invia ogni anno negli Stati Uniti migliaia di tecnici specializzati.
UN BAMBINO SU 12 È FIGLIO DI CLANDESTININegli Stati Uniti, i figli di immigrati clandestini nati in territorio americano (e dunque conpieno diritto di cittadinanza) sono oggi oltre 4 milioni, contro i 2,7 milioni del 2003. Lo ha riscontrato un rapporto del Pew Hispanic Center basato su dati ufficiali dell'ultimo censimento dadato marzo 2009. I dati mettono in luce che tra i neonati venuti al mondo in America nel 2008, un bambino su dodici è figlio di clandestini. Dunque cittadino americano a tutti gli effetti, ma con genitori che rischiano l'espulsione.I figli di clandestini rappresentano il 5,4% della popolazione giovanile americana sotto i 18 anni. Questa percentuale era del 3,7% sei anni fa. È per questa ragione, sottolinea il quotidiano Usa Today riportando i risultati del rapporto, che sta acquisendo consensi negli Stati Uniti la proposta avanzata da alcuni parlamentari repubblicani di una riforma costituzionale. Secondo i proponenti, tra cui il senatore del South Carolina Lindsay Graham, è tempo di modificare il 14/o emendamento, quello appunto che garantisce automaticamente la nazionalità americana a chiunque sia nato in territorio Usa.