Le reazioni. «Pericolosa escalation, Israele pagherà un prezzo pesante, pace lontana»
Il Qatar, che ospita la leadership politica di Hamas, momentaneamente in trasferta a Teheran per l’insediamento del nuovo presidente iraniano Massoud Pezeshkian, ha condannato fermamente l'uccisione del capo di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta nella prima mattina di mercoledì 31 luglio.
In una nota il ministero degli Esteri sostiene che «l'uccisione di Haniyeh rappresenta una pericolosa escalation». Fonti del “New York Times” hanno riferito che i funzionari iraniani sono «in stato di shock totale» poiché l’eliminazione di Haniyeh è un «duro colpo alla reputazione dell'Iran» in un momento in cui il Paese sta cercando di proiettare il suo potere nella regione.
Mohsen Rezaee, ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, assicura che Israele «pagherà un prezzo pesante». Dal Libano gli Hezbollah iraniani, che ieri hanno subito l’uccisione di un alto comandante militare a Beirut, alzano i toni affermando che le operazioni israeliane «renderanno più forte la risposta della resistenza».
L'Imam Khamenei, guida spirituale e politica del l’Iran: «L'entità criminale e terrorista sionista ha assassinato il nostro caro ospite, il martire Ismail Haniyeh, nella nostra casa, e ci ha spezzato il cuore, ma si è anche preparata una dura punizione».
Secondo la rete libanese “Al Mayadeen”, il portavoce del Consiglio supremo per la sicurezza nazionale dell'Iran ha affermato che l'assassinio del leader di Hamas Ismail Haniyeh è «un atto spregevole e che i suoi autori riceveranno una risposta». Fonti militari iraniane hanno parlato di un missile guidato lanciato dall'esterno del Paese.
Da Tel Aviv al momento non ci sono conferme ufficiali. Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanaani, ha dichiarato che il sangue del leader di Hamas «non andrà sprecato». «Il martirio di Haniyeh a Teheran rafforzerà il legame profondo e indistruttibile tra Teheran, la Palestina e la resistenza», ha affermato Kanaani, citato dai media statali iraniani.
Martedì il presidente turco Erdogan aveva minacciato Israele, e questa mattina Ankara ha condannato l'azione a Teheran: «È stato confermato ancora una volta che il governo di Netanyahu non ha alcuna intenzione di raggiungere la pace», si legge in una nota del ministero degli Esteri.
La notizia preoccupa i familiari degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Einav Zangauker, che nella Striscia ha ancora il figlio Matan, ha affermato ai media israeliani che l'assassinio del leader di Hamas può compromettere il negoziato. «Il posto per i leader dei mostri di Hamas - ha detto - è all'inferno, e siamo tutti a favore del fatto che paghino per le loro azioni, ma non possiamo lasciare che l'assassinio di Haniyeh ponga fine al negoziato e sia una condanna a morte per i nostri cari in prigionia». Poi l’attacco diretto al premier: «Netanyahu, la tua responsabilità è prima di tutto quella di riportarli a casa. Fai l'accordo, senza nuove condizioni o ostacoli inutili».