Stati Uniti. Latinos, Obama dà il via alla «maxi-deportazione»
L’amministrazione Obama sta per lanciare una nuova serie di retate per deportare madri e bambini dell’America centrale che si trovano illegalmente negli Stati Uniti. I raid, in programma per la seconda metà di maggio e la prima di giugno, costituiranno la più intensa operazione di espulsione di famiglie fuggite dalla violenza del Centramerica mai condotta durante la presidenza di Barack Obama. La fase precedente si svolse a gennaio e si concentrò su Georgia, Texas e North Carolina, portando a centinaia di deportazioni e alla detenzione di 121 persone, e scatenando le critiche delle associazioni per la difesa dei migranti e della stessa Hillary Clinton. Questa operazione, come quella del mese di gennaio, rappresenta una novità per l’agenzia federale per l’Immigration and Customs Enforcement (Ice), che è parte del dipartimento per la Sicurezza nazionale, che in passato non ha mai eseguito deportazioni di massa. Lo scopo è di scoraggiare nuove ondate di migrazioni negli Stati Uniti.
Da ottobre 2015 a marzo 2016, il Border Patrol ha arrestato più di 32.000 famiglie che hanno attraversato illegalmente il confine fra Messico e Usa: ben più del doppio rispetto allo stesso periodo l’anno precedente. Il segretario per la Sicurezza Nazionale Jeh Johnson ha infatti testimoniato in Senato che i raid di gennaio hanno contribuito a ridurre gli arrivi negli ultimi due mesi. Nel mirino dell’agenzia sono infatti le madri e i minori arrivati illegalmente negli Usa nel 2014, quando un aumento nella violenza in El Salvador, Honduras e Guatemala spinse verso il confine meridionale americano un’ondata di bambini non accompagnati senza precedenti. Molti di questi immigrati vennero rilasciati dopo una detenzione di alcune settimane (su pagamento di una cauzione) con l’ordine di presentarsi nei mesi a venire in tribunale. Qui avrebbero potuto presentare domanda d’asilo, ma molti, non potendo godere di rappresentazione legale, hanno finito col ricevere un ordine di espulsione. La maggior parte inoltre non ha rispettato l’appuntamento con il giudice. Il continuo attraversamento a piedi delle frontiere Usa da parte di migranti senza documenti ha messo Obama in una posizione difficile in un anno elettorale nel quale vorrebbe vedere un collega democratico scelto come suo successore.
Il capo della Casa Bianca ha infatti sospeso le deportazioni dei genitori di minori nati negli Usa o in possesso di residenza permanente, allo scopo di non lacerare le famiglie. E sa che gli elettori di origine latinoamericana, che tendono a votare democratico, sono in sintonia con questo tipo di politiche. Ma Obama è anche consapevole che larghe fasce di elettori preferirebbero una politica più severa verso gli 11 milioni di immigrati irregolari presenti nel Paese e che rispondono agli appelli di Donald Trump di espellerli in massa. Il probabile candidato presidenziale repubblicano ha infatti promesso di costruire un muro lungo il confine con il Messico per impedire l’immigrazione. Hillary Clinton si è invece detta preoccupata per le incursioni degli agenti dell’Ice, dicendo che «seminano paura e divisione nella comunità di immigrati».