L'Indonesia vara il nuovo codice penale. L'adulterio ora diventerà un reato
Timori di derive islamiste in uno Stato che consente ad Aceh la sharia e la fustigazione per chi viola le regole. Nella foto il presidente Joko Widodo
L’approvazione di lunedì da parte della Camera dei rappresentanti del Parlamento indonesiano del nuovo Codice penale era attesa da decenni per sostituire il precedente ereditato dalla dominazione coloniale olandese. Da tempo però l’attenzione dell’opinione pubblica si era concentrata su alcune parti ritenute regressive, a partire dall’introduzione del reato di adulterio, prima escluso. Una condanna, quella per rapporti sessuali al di fuori del matrimonio e per le coppie conviventi senza essere sposate, per cui sono previste pene rispettivamente fino a un anno e fino a sei mesi di carcere. Una soluzione diversa e sicuramente meno umiliante della fustigazione pubblica prevista nell’unica provincia dell’immenso arcipelago dove sia in vigore la sharia, la legge islamica, applicata ancora ieri nel capoluogo Banda Aceh, dove due uomini di 27 e 29 anni sono stati frustati pubblicamente con 77 colpi ciascuno per pratiche omosessuali, altri quattro con pene inferiori per gioco d’azzardo, consumo di alcolici e per essersi intrattenuti con individui del sesso opposto.
Non per questo però meno preoccupante. Se la legge è stata approvata a larga maggioranza, la reazione è stata immediata, sia per i timori per l’impatto che potrà avere sulla comunità Lgbtq in un Paese dove le unioni tra persone dello stesso sesso non sono consentite, sia perché confermerebbe la deriva fondamentalista di una realtà finora additata a esempio di tolleranza religiosa pur ospitando la maggiore comunità musulmana al mondo.
Anche se il codice prevede che l’arresto, il processo e l’eventuale condanna potranno attuarsi soltanto dopo una denuncia da parte del coniuge, dei genitori e dei figli, per i suoi critici esso resta «un colpo significativo per i diritti umani», come lo ha definito Amnesty International. Nel nuovo codice, che entrerà in vigore entro un triennio, sono anche previste pene fino a tre anni per chi leda la dignità del presidente e fino a 6 per le fake news. Provvedimenti che saranno applicati con ogni probabilità anche verso gli stranieri, con un danno d’immagine enorme che già osservatori e diplomatici stranieri stanno evidenziando.