India. I vescovi si schierano con gli agricoltori: prezzi troppo bassi
Davanti alle legittime richieste degli agricoltori, a partire da un incremento del prezzo della gomma di 300 rupie (circa poco più di tre euro) al chilogrammo, sia il governo nazionale, sia quello dello Stato meridionale indiano del Kerala da tempo mantengono un atteggiamento passivo, al punto che il vescovo di Thamarassery, monsignor Remigiose Incananiyil, ha deciso di aprire la Chiesa locale alla partecipazione a proteste in caso la situazione non vedesse presto soluzioni.
Manifestazioni e scioperi sarebbero organizzati dal Consiglio dei vescovi cattolici del Kerala, la Conferenza episcopale congiunta dei diversi riti presenti sul territorio. Come segnale tangibile del suo coinvolgimento, la Chiesa dello Stato con il maggior numero di cattolici dell’India (oltre sei milioni) osserverà il 17 agosto la Giornata del tradimento dei contadini. Non una data scelta a caso, dato che sarà quello inaugurale del Chingam, il festival tradizionale che inaugura la nuova stagione dei lavori agricoli.
«Il settore agricolo sta arretrando considerevolmente e i contadini sono diventati il gruppo che mostra più sofferenza. Non si vedono provvedimenti dello Stato che possano risolvere i problemi come il calo del prezzo dei prodotti agricoli sui mercati, gli attacchi di animali selvatici e le tasse loro imposte. Se non si avrà un intervento tempestio per trovare soluzioni i contadini dovranno impegnarsi in azioni rivendicative, unendo le loro diverse associazioni». Così ha descritto la situazione l’arcivescovo dopo avere partecipato all’incontro dei rappresentati di 61 associazioni di agricoltori al Centro di pastorale e di orientamento missionario di Vellimadukunnua a Kazhikode.
Nel comunicato a conferma dell'iniziativa i vescovi richiamano le numerose questioni tuttora aperte e le promesse mai mantenute dai governi, in particolare riguardo le garanzie che dovrebbero proteggere i coltivatori dal crollo dei prezzi dei prodotti agricoli.
Dura contemporaneamente la critica verso i provvedimenti del governo locale, che mettono in sofferenza chi vive di agricoltura ma insieme costringono i consumatori a confrontarsi con un'impennata dei prezzi che ha portato nelle ultime due settimane a raddoppiare il costo dei pomodori. Incomprensibili anche i provvedimenti attivati a favore di un maggiore consumo di alcolici: «Incentivare l’uso di alcool è parte di una politica di commercializzazione e distrugge le culture», ha sottolineato monsignor Incananiyil.
Una posizione coerente e coraggiosa, quella dei pastori cattolici del Kerala, simile a quella che nell’aprile 2017 portò il Consiglio dei vescovi cattolici del Tamil Nadu a sostenere le agitazioni dei contadini portate fino davanti al Parlamento indiano a New Delhi.
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