In Israele e Territori Palestinesi, «si suggerisce a chi effettua viaggi di usare la massima cautela e di limitare in questo periodo i soggiorni nell’area di Gerusalemme, interessata dal lancio di razzi da Gaza». Sono queste le parole che campeggiano sul sito della Farnesina
Viaggiare sicuri dall’11 luglio scorso. La situazione, spiega il sito, è caratterizzata da elevatissima tensione. «Si raccomanda di evitare gli spostamenti non necessari in particolar modo dopo il tramonto. A Gerusalemme, visto l’intensificarsi del lancio di razzi da Gaza, è importante conoscere la posizione di rifugi anti-missili e zone protette (liste di rifugi pubblici sono pubblicate sul sito del Consolato
www.consgerusalemme.esteri.it)». Ben altre parole però, vengono utilizzare per Gaza dove «si raccomanda di evitare nel modo più assoluto ogni ingresso nella Striscia di Gaza ai connazionali». Cosa fare quindi di fronte a quest’ultima escalation? Partire o non partire? Semplice villeggiatura culturale o luogo di pellegrinaggio, la Terra Santa anche quest’anno si è collocata tra le principali mete di viaggio per gli italiani. Basti pensare che nei soli primi mesi del 2014 sono stati più di 77mila gli italiani ad atterrare a Tel Aviv per ragioni turistiche, un numero fortemente in crescita che ha visto un balzo del 26 per cento negli ultimi due anni. «Stiamo proseguendo regolarmente i nostri pellegrinaggi – spiega monsignor Liberio Andreatta vicepresidente e amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi –. Io stesso partirò domani (oggi ndr). Attualmente abbiamo circa 400 pellegrini e monsignor Ginami, accompagnatore in loco, ci tranquillizza ogni ora. La gente è felice i santuari sono accessibili, non ci sono grandi file, non porteremmo mai le persone in luoghi pericolosi. Quindi in caso dei pericoli reali saremmo i primi a sospendere i viaggi». L’Opera romana esiste da 80 anni. «Abbiamo conosciuto la guerra dei Sei giorni, del Kippur, le due Intifade – elenca Monsignor Andreatta – sappiamo davvero valutare i pericoli. Oggi più che mai è importante andare lì e pregare per la pace». Sulla stessa posizione anche Giovanni Lodrini amministratore delegato della Brevivet, tour operator leader dei viaggi di carattere religioso, basata in Lombardia. «I viaggi organizzati escludono visite in zone di conflitto – rassicura Lodrini – il messaggio della Farnesina è un invito alla prudenza in Israele e nei Territori Palestinesi, soprattutto ai turisti individuali, mentre è chiaro il divieto di andare a Gaza, che ricordiamo è molto distante da Gerusalemme». Le parole soppesate da Lodrini hanno anche un valore legale. «Le paure sono legittime ma infondate – spiega – chi chiama per annullare oggi non avrebbe nessun rimborso». Al momento però né l’Opera romana né la Brevivet hanno dichiarato di aver ricevuto richieste di disdette.