La condanna. L'Onu: crimine di guerra l'attacco russo contro l'ospedale di Kiev
La devastazione dell'ospedale pediatrico di Kiev
Dalle Nazioni Unite a papa Francesco sale la condanna per i bombardamenti contro infrastrutture civili. «Condurre attacchi intenzionali contro un ospedale protetto è un crimine di guerra e i responsabili devono essere chiamati a risponderne», ha detto Joyce Msuya, sottosegretario generale ad interim dell’Onu per gli affari umanitari nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza, che questo mese è presieduto proprio dalla Russia.
Mosca respinge le accuse e parla di «trovata pubblicitaria» di Kiev sostenendo che «evidentemente il missile di difesa aerea – sono parole del portavoce del Cremlino, Peskov – è stato utilizzato in modo errato». Le immagini da diverse angolazioni e le testimonianze fra l’altro di numerosi giornalisti a Kiev, confermano che in realtà si è trattato di un missile subsonico russo Kh-101. L’attacco di lunedì su tutto il Paese ha fatto 41 morti. Dall’inizio della guerra sono almeno 559 i minori morti e almeno 1.449 quelli feriti, secondo stime Onu. Papa Francesco, riferiscono fonti della Santa Sede, «ha appreso con grave dolore le notizie circa gli attacchi contro due centri medici a Kiev, tra cui il più grande ospedale pediatrico ucraino, nonché contro una scuola a Gaza». Le azioni militari deliberate contro obiettivi civili sono oramai cronaca quotidiana di ogni conflitto.
«Siamo dentro l’ospedale dove sono in corso i lavori di soccorso e messa in sicurezza», racconta Gioele Scavuzzo, capo missione di “Soleterre” in Ucraina, che coopera con le attività del nosocomio colpito. Da Kiev Scavuzzo conferma che sono stati pressoché distrutti 10 reparti chirurgici, 5 reparti di oncologia, 2 unità di terapia intensiva e una parte del laboratorio di oncologia ed ematologia, l’unico presente in Ucraina.
Se nei giorni scorsi ha destato polemiche la visita del premier ungherese Orban al Cremlino, nel corso di un’azione diplomatica autonoma da cui ha preso le distanze Bruxelles, ieri è stato il capo del governo indiano Narendra Modi a incontrare Putin, a cui ha rivolto parole che vengono interpretate come una velata critica. «Chiunque crede nell’umanità è addolorato quando si verificano perdite di vite umane», ha detto prima di precisare che «quando vengono uccisi bambini innocenti, il cuore sanguina e quel dolore è davvero terrificante».
Il leader indiano, avrebbe detto a Putin che una soluzione alla guerra in Ucraina «non può essere trovata sul campo di battaglia – riferiscono fonti vicine a Modi –. Dobbiamo trovare la pace attraverso i colloqui».