Mondo

Libano. L'Unifil: «Restiamo in posizione sul confine». La storia della missione Onu

Redazione Esteri martedì 1 ottobre 2024

Uomini dell'Unifl al confine tra Libano e Israele

Asserragliati nei bunker. Ma “restando in posizione”. Dopo la drammatica escalation in Libano, con l’incursione dell’esercito israeliano in territorio libanese, le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) hanno fatto sapere di essere “rimasti in posizione al confine”. Quello della missione Onu è un punto di osservazione “ravvicinato” di quello che sta accadendo sul terreno. “I militari israeliani - ha confermato Andrea Tenenti, portavoce della missione militare - hanno condotto incursioni limitate in Libano, a ridosso della Linea blu, e sono tornati indietro”. Operazioni comunicate dall’esercito israeliano: "Ieri l'Idf ha notificato dell'intenzione di intraprendere limitate incursioni di terra in Libano”. La missione di pace Onu ha esortato "tutti gli attori a fare un passo indietro da tali atti di escalation, che porteranno solo a più violenza e più spargimento di sangue. Il prezzo per continuare con l'attuale corso d'azione è troppo alto". "Qualsiasi incursione in Libano viola la sovranità e l'integrità territoriale libanese e viola la risoluzione 1701", insiste l’Unifil.

"Abbiamo piani di emergenza pronti da attivare se assolutamente necessario”. "I civili devono essere protetti, le infrastrutture civili non devono essere prese di mira e il diritto internazionale deve essere rispettato", ha concluso la missione Onu. Ma qual è la storia della presenza dell’Unifil in Libano? La missione fu istituita nel 1978 con lo scopo supervisionare il ritiro israeliano dal Libano meridionale. Il suo mandato si è rafforzato dopo la guerra del 2006 tra Israele e Hezbollah. L'Italia ha progressivamente aumentato il proprio contingente, diventando uno dei pilastri della forza multinazionale. Attualmente l'Unifil conta circa 10.500 militari da 46 paesi. Nel sud del Libano sono schierati anche 3.993 indonesiani, 642 indiani, 568 ghanesi, 518 nepalesi, 455 malesi e contingenti minori di altre nazioni.