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Asia. Corsa alle armi per il dominio dei mari, ora l'India sfida la Cina

Luca Miele martedì 3 ottobre 2023

Il premier indiano Narendra Modi a bordo della INS Vikrant

In gioco c’è il dominio (militare) sull’Oceano Indiano. L’India lancia la sfida alla Cina. E lo fa puntando su un deciso potenziamento navale. La Marina Indiana vuole dotarsi di un’altra portaerei sul modello di quella già in dotazione, la INS Vikrant - la prima nave militare della sua categoria costruita interamente nel Paese - che, a sua volta, aveva affiancato la più “antica” INS Vikramaditya. Ma non basta. New Delhi punta anche a inserire alla flotta già esistente tre sottomarini a propulsione nucleare e sei sottomarini convenzionali, tutti da costruire in casa, secondo la visione “autarchica” del primo ministro Narendra Modi.

I numeri testimoniano le proporzioni della sfida in atto per il controllo di rotte commerciali attraverso le quali transita circa un terzo delle spedizioni mondiali di petrolio. Secondo quanto riportato da Asia Times, la flotta della Marina indiana potrebbe contare “su 155-160 navi da guerra entro il 2023, con l'obiettivo ambizioso di avere almeno 175 navi da guerra entro il 2035”. Vari altri mezzi, tra cui aerei, elicotteri e droni, saranno aumentati per garantire "una portata strategica e flessibilità più ampi". Secondo gli analisti, si tratta di una risposta a quanto sta facendo l’altro gigante asiatico. La Cina ha rapidamente ampliato la sua capacità navale (oggi Pechino schiera circa 355 navi, tra cui 2 portaerei, 48 cacciatorpediniere, 43 fregate e 61 corvette) ma non ha intenzione di fermarsi e potrebbe raggiungere una dotazione di 555 navi da guerra nei prossimi cinque-sei anni.

La corsa agli armamenti che sta spostando gli equilibri geopolitici globali - e che rischia di trasformare l’Asia in una polveriera - non conosce sosta. L’attrito tra i due giganti asiatici passa non solo attraverso le vecchie dispute di confine, ma anche attraverso il prisma del gioco di influenze regionali (leggi Pakistan ma anche Afghanistan), in un clima internazionale sempre più teso e segnato dalla accentuata polarizzazione causata dalla guerra in Ucraina.

E l’India preme per ritagliarsi un ruolo da protagonista. Il budget per la difesa, pari a 5,94 trilioni di rupie (73,8 miliardi di dollari), nel 2023, è il terzo più grande a livello globale dopo gli Stati Uniti e, appunto, la Cina. Tuttavia, come fa notare l’International institute for strategic studies, oltre la metà degli stanziamenti, circa il 53%, viene “ingoiato” per il personale e le pensioni, limitando dunque la portata degli appalti e della modernizzazione della difesa. La Cina, da parte sua, non sta a guardare. Il bilancio 2023 vedrà la spesa per la difesa di Pechino salire a 1,55 trilioni di yuan, circa 225 miliardi di dollari. Si tratta di un aumento del 7,2% rispetto alle spese 2022 e dell’ottavo anno consecutivo di incremento. La spesa militare della Cina supera, da sola, la somma dei 13 più consistenti budget militari nell’Indo-Pacifico. India compresa.