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Corea del Nord. Kim Jong-un nomina una donna e apre la strada alla figlia Ju-ae

Luca Miele giovedì 4 luglio 2024

Il leader nordcoreano Kim Jong-un in compagnia della figlia Ju-ae

Gli analisti non hanno dubbi. È una mossa senza precedenti. Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha promosso Kim Jong-sun, presidente del Comitato centrale dell'Unione socialista delle donne di Corea (SWUK) a capo del dipartimento di organizzazione sociale del Partito dei lavoratori di Corea (WPK). Non si tratta di una nomina solo “ornamentale”. Il capo del dipartimento di organizzazione sociale gioca un ruolo chiave nella costruzione della strategia di propaganda della Corea del Nord.
Come leggere l’inserimento di una donna dentro l’organigramma del Partito, in un regime tradizionalmente patriarcale e poco incline a concedere spazio a elementi femminili? Secondo Cheong Seong-chang, direttore del Center for Korean Peninsula Strategy presso l'Istituto Sejong, l’elevazione di una donna a un ruolo di leadership potrebbe indicare la volontà del dittatore nordcoreano di spianare la strada alla giovanissima figlia Ju-ae, che si suppone sia nata nel 2012 o nel 2013. Insomma Kim starebbe già preparando la successione. Anche questa è una novità assoluta nella storia dell'unica dinastia comunista ereditaria al mondo che, fino ad oggi, si è tramandata seguendo una linea di successione rigidamente maschile.

Un'altra apparizione ufficiale di Kim Ju-ea, figlia del leader nordcoreano - ANSA

Che nel regime qualcosa sia cambiato, e cambiato da tempo, lo testimonia l’importanza assunta da alcune donne che circondano il leader nordcoreano. «Da quando Kim Jong-un è salito al potere - ha spiegato al Korea Times Cho Han-bum, ricercatore senior presso il Korea Institute for National Unification - diverse donne, come sua sorella Kim Yo-jong e sua moglie Ri Sol-ju hanno guadagnato maggiore visibilità e potere politico all'interno del regime».

Le apparizioni della giovanissima figlia di Kim sono state sempre più frequenti. E, secondo gli analisti, sono il risultato di una attenta regia. Ju-ae è stata “catturata” al lancio di un missile balistico intercontinentale, con tanto di abito bianco, nero e rosso abbinato ai colori del razzo. È stata immortalata a un’ispezione dell’arsenale nucleare nordcoreano. È stata ritratta alla celebrazione del 75esimo anniversario della fondazione dell’esercito ma anche ripresa in visita a un allevamento di polli. A marzo, poi, è arrivata la definitiva “consacrazione”. Ju-ae è stata elevata a “hyangdo”, a “guida” del Paese, formula che nella politica nordcoreana indica l’erede, la prescelta per la successione al ruolo di leader “supremo” della Corea del Nord. Il termine “hyangdo” ha un ruolo essenziale nel cerimoniale della famiglia Kim, da oltre 70 anni alla guida del Paese con pugno di ferro.
Secondo fonti di Seul, sempre attenta ai movimenti interni del regime di Pyongyang, la macchina della propaganda nordcoreana sta lavorando a pieno ritmo per costruire «un culto della personalità» attorno alla ragazza alla quale, per esempio, è stato già accostato l’appellativo di “Stella del mattino della Corea”.