Ucraina. Kiev scontri in piazza: 150 feriti
Dilaga la protesta europeista in Ucraina e nel centro di Kiev torna la tensione. Per tutta la giornata di ieri la capitale è stata teatro di violenti scontri, che hanno fatto circa 150 feriti, fra cui 70 poliziotti (di cui 40 in ospedale). I feriti tra i manifestanti sarebbero invece un centinaio. Intanto il presidente Viktor Ianukovich mostra i primi segni di apertura promettendo di iniziare già oggi a dialogare con i suoi avversari politici, secondo quanto assicura Vitali Klitschko, uno dei leader dell'opposizione, che a notte fonda ha evocato lo spettro di una "guerra civile". E gli Usa minacciano di imporre delle sanzioni se non cesseranno le violenze. Ma i protagonisti della giornata sono le circa 150.000 persone (200.000 secondo alcune fonti) che si sono radunate dietro le barricate di piazza Maidan, con in testa pentole e scolapasta per difendersi, per manifestare pacificamente contro un pacchetto di leggi fortemente criticato dall'opposizione e che, tra l'altro, inasprisce le pene per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate. Le violenze sono scoppiate in serata, quando alcune migliaia di dimostranti con il volto coperto e armati di bastoni hanno attaccato un cordone di polizia posto a difesa dei palazzi del potere. Ne sono nati durissimi scontri, che si sono protratti per tutta la notte. I dimostranti hanno lanciato pietre e fumogeni contro la polizia, ma anche molte bottiglie molotov che hanno incendiato almeno sei mezzi delle forze dell'ordine. Gli agenti hanno risposto con i gas lacrimogeni e con getti d'acqua, forse lanciati con un cannone ad acqua, anche se il ministero dell'Interno smentisce e assicura che si tratta solo di una pompa antincendio. L'opposizione ha subito condannato le violenze e accusato il governo di voler creare disordini per sgomberare la piazza, ma dietro le migliaia di estremisti che partecipano agli scontri con la polizia ci sono circa 10.000 persone che li incitano restando a debita distanza. I dimostranti, inoltre, secondo il ministero dell'Interno, avrebbero catturato e picchiato un agente per poi trascinarlo in uno degli edifici occupati. Ora sarebbe in ospedale con un trauma cranico e vertebre fratturate. A nulla è servito l'intervento del "dottor Pugno di ferro" Vitali Klitschko: il campione di boxe divenuto uno dei tre principali leader dell'opposizione ha cercato di calmare la folla e per tutta risposta è stato aggredito da un manifestante. Ed è stato lo stesso Klitschko in tarda serata, dopo un incontro con Ianukovich, ad affermare che il capo dello Stato avrebbe promesso di istituire, già da stamattina, "una commissione che comprenda rappresentanti dell'amministrazione presidenziale, del governo e dell'opposizione per trovare una soluzione alla situazione di crisi". A tarda notte il campione di boxe ha poi detto di non poter escludere una guerra civile se il governo non smetterà di ricorrere alla violenza.
Poco prima un appello alla fine delle violenze e al governo perché intavoli negoziati con l'opposizione era venuto dall'ambasciata statunitense a Kiev, e anche il capo della delegazione Ue in Ucraina, Jan Tombinski, ha chiesto ai manifestanti di mettere fine agli scontri per "non aggravare una situazione già difficile e pericolosa". Gli scontri sono continuati per tutta la notte anche se in piazza sono rimaste poche migliaia di persone. Stamattina la polizia ucraina ha arrestato una dozzina di manifestanti. Tra gli arrestati ci sono un trentenne membro del partito ultranazionalista Svoboda e un quarantunenne membro del gruppo nazionalista Patriota d'Ucraina, che è già stato in carcere per 13 anni perché condannato per omicidio. Dopo quasi due mesi di manifestazioni, molti dimostranti sono impazienti e vogliono una soluzione immediata alla crisi politica che sta attraversando il Paese. Lo si è capito già nel primo pomeriggio di ieri , quando la piazza ha invocato "un leader", chiedendo che l'opposizione definisca un candidato unico per le presidenziali del 2015 o "un capo della rivoluzione". Per ora gli europeisti restano un gruppo eterogeneo, fatto di ultrà di destra, ma anche di liberali e di moderati di centro fra i quali è difficile un compromesso. L'opposizione è però unita nel condannare le recenti lleggi liberticide", che prevedono pene severe per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate o occupa edifici pubblici o si copre il volto durante le proteste. Per contestare quest'ultima norma tanti manifestanti hanno indossato delle maschere di carnevale. Nel pomeriggio sul palco di Maidan è salita anche Tetiana Chornovol, la reporter e attivista politica picchiata brutalmente nella notte di Natale.