La guerra nascosta. Sudan, raid aerei sui civili: ventidue le vittime a Omdurman
Il fumo dei bombardamenti su Omdurman visto dalla parte settentrionale della vicina capitale Khartum
Nella guerra che nessuno racconta, che dura da quasi tre mesi e che ha mietuto oltre un migliaia di vittime, almeno altre 20 persone sono morte in un bombardamento delle forze aeree sudanesi a Omdurman, la città lungo il Nilo "gemella" della capitale Khartum. L'esercito afferma di aver colpito posizioni della Forza di Supporto Rapido (Rsf) e di aver ucciso 20 paramilitari, mentre l'Rsf dice che 31 civili sono stati uccisi e decine feriti nel bombardamento di una zona residenziale. Il ministero della Salute ha riferito di 22 morti e decine di feriti, senza chiarire se si tratti di paramilitari o civili, scrivono il sito arabo al Hadath e il portale sudanese Sudan Ajbar.
Dall'inizio del conflitto fra l'esercito e l'Rsf lo scorso 15 aprile, sono almeno 1.133 le persone rimaste uccise, secondo i dati del ministero della Salute. Il dato reale potrebbe essere più alto, tenendo conto delle violenze inter comunitarie che si sono scatenate nelle regioni del Kordofan e il Darfur. Intanto 2,9 di persone hanno abbandonato le loro case, 700mila delle quali si sono rifugiate nei paesi vicini, in un contesto di violenze, atrocità e abusi sessuali contro le donne.
Le donne nel mirino
Dall'inizio della guerra tra forze paramilitari ed esercito in Sudan, scoppiata lo scorso 15 aprile, l'Ufficio per i diritti umani dell'Onu nel Paese ha ricevuto notizie attendibili di 21 episodi di violenza sessuale legata al conflitto contro almeno 57 donne e ragazze. In un caso, circa 20 donne sarebbero state stuprate nello stesso attacco.
Anche prima dello scoppio dei combattimenti, più di 3 milioni di donne e ragazze in Sudan erano a rischio di violenza di genere; questo numero è salito a circa 4,2 milioni di persone. L'Unità per combattere la violenza contro le donne sotto il ministero dello Sviluppo sociale del Sudan continua a ricevere notizie di violenza sessuale legata al conflitto: sono stati documentati almeno 42 presunti casi nella capitale Khartoum e 46 nella regione del Darfur. Dato che non tutte le vittime denunciano le violenze subite, il numero reale di casi è senza dubbio molto più alto. I responsabili di alcune agenzie dell'Onu - Ocha, Unhcr, Unicef, Unfpa e Oms - hanno espresso sconcerto e condanna per i crescenti casi di violenza di genere nel Paese africano.