Nel Giorno della Memoria, che nel mondo segna il ricordo dell'Olocausto, la Guida Suprema dell'Iran ha di nuovo invocato la scomparsa di Israele. «Di sicuro», ha detto Ali Khamenei accogliendo il presidente della Mauritania, Mohammed Ould Abdel Aziz, «verrà il giorno in cui le nazioni della regione vedranno la distruzione del regiime sionista...I tempi di questa dipendono dal modo in cui le nazioni islamiche affronteranno il tema». Le frasi di Khamenei, che rilanciano l'appello del presidente Mahmoud Ahmadinejad a «cancellare Israele dalla mappa del mondo" e a interpretare l'Olocausto come un "mito", sono riportate sul sito web della Guida Spirituale, impegnata con Ahmadinejad a compattare la Repubblica Islamica contro il nemico storico anche per superare le difficoltà politiche interne. Khamenei ha invitato la Mauritania a troncare definitivamente le relazioni con Israele; una strada che Nouakchott aveva già cominciato a percorrere nel gennaio del 2009 con la sospensione delle relazioni diplomatiche.
La replica di Peres. Non si è fatta attendere la replica del governo israeliano. L'Iran costituisce un pericolo per il mondo intero: ne è convinto il presidente israeliano Shimon Peres, che ha duramente criticato oggi a Berlino il governo di Teheran nel corso del suo intervento al Bundestag in occasione della Giornata della Memoria. Peres ha esortato la comunità internazionale ad agire contro l'Iran ed ha sottolineato che Israele respinge "un regime fanatico che disprezza la Carta delle Nazioni Unite". Un regime che possiede impianti atomici e armi nucleari, con le quali terrorizza il proprio Paese e altre nazioni, ha proseguito, "costituisce un pericolo per il mondo" intero. I milioni di ebrei uccisi dai nazisti devono servire da insegnamento, ha commentato il presidente israeliano: "Mai più si potranno ignorare dittatori assetati di sangue che si nascondono dietro maschere demagogiche e pronunciano slogan omicidi".