Almeno 2.550 persone hanno
marciato oggi a Garissa in Kenya, il cui campus universitario è
stato attaccato giovedì scorso dai fondamentalisti islamici al
Shabaab con un bilancio di almeno 148 studenti uccisi, in
maggioranza cristiani. Alla manifestazione hanno partecipato
musulmani e cristiani, uniti e solidali contro la minaccia
rappresentata dai jihadisti somali legati ad al Qaida. Un altro corteo, che ha radunato centinaia di studenti, si è
svolto invece a Nairobi in ricordo delle vittime della strage
del college. Nella capitale i manifestanti hanno urlato slogan
contro i jihadisti del tipo "siamo stanchi degli Shabaab", e poi
si sono fermati davanti al palazzo presidenziale chiedendo
risarcimenti per le famiglie degli studenti massacrati, la
costruzione di un memoriale per le vittime e maggiore sicurezza
nelle Università e in tutto il Paese contro la minaccia
terrorista. "Noi potremmo essere i prossimi", ha detto Walter
Mutai, uno studente di 22 anni di Statistica all'Università di
Moi. "Queste persone (i jihadisti, ndr) possono colpire ovunque
e noi non ci sentiamo sicuri".
Il corteo di studenti ha anche attraversato una strada dove
stazionano solitamente soldati e rivolgendosi ai militari i
giovani hanno urlato: "dove eravate voi?", riferendosi ai
ritardi della polizia nel rispondere all'assalto degli Shabaab
al campus. Simili slogan sono stati indirizzati anche contro un
presidio della polizia. Il governo del presidente Uhruru
Kenyatta è stato aspramente criticato da alcuni media per i
ritardi nella reazione contro i jihadisti. Ieri però il governo
ha negato tali accuse.