Una forte esplosione è avvenuta questa mattina a Kabul vicino all'ambasciata dell'India causando diverse vittime, almeno 12 secondo quanto riferito dal ministero dell'Interno afghano. Il luogo dello scoppio, che secondo alcune testimonianze sarebbe stato particolarmente forte, è a poca distanza dal ministero dell'Interno afghano. Un'auto carica di esplosivo e condotta da un kamikaze si è lanciata contro la sede diplomatica, nel centro della capitale afgana, vicino all'ingresso dell'ufficio passaporti. Nell'esplosione sono stati gravemente danneggiati anche alcuni edifici vicini. Il ministro degli Interni afghano ha riferito che tra le vittime ci sono anche membri delle forze di sicurezza. Il kamikaze è entrato in azione alle 8.30, in un momento in cui sull'altro lato della strada molte persone facevano acquisti di generi alimentari in un mercatino locale. Intervistato dall'emittente Ndtv, l'ambasciatore indiano a Kabul, Jayant Brasad, ha precisato oggi che fra i morti «non c'è nessun indiano» e che quattro fra i feriti sono «in gravi condizioni». Brasad ha anche precisato che «poiché l'ingresso principale dispone di un forte meccanismo di sicurezza, l'attentatore ha scelto di realizzare il suo gesto in un punto intermedio fra questo ingresso ed un altro laterale», vicino all'ufficio passaporti. L'ambasciata indiana è stata teatro del più sanguinoso attacco nella capitale quando, nel luglio del 2008, un attentatore a bordo di un'autobomba si fece esplodere provocando la morte di 58 persone - inclusi due diplomatici - e 141 feriti. Il presidente afghano Hamid Karzai, attraverso una nota, ha condannato l'attentato.