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AFGHANISTAN. Kabul, vigilia di terrore Karzai spegne i media

  mercoledì 19 agosto 2009
Hamid Karzai oscura le violenze in Afghanistan. Il governo ha minacciato di chiudere i media locali e di espellere i giornalisti stranieri che non rispetteranno il blackout dell'informazione sugli attentati, chiesto per non allarmare gli elettori. Ma mentre il presidente ha esortato tutti ad andare a votare, resta altissima la tensione alla vigilia delle elezioni presidenziali e provinciali. Karzai ha lanciato un accorato appello a "tutti, ovunque essi si trovino, nei villaggi, a casa, nelle aree remore, nelle valli" a recarsi alle urne "per la stabilità, la pace e il progresso del Paese". Tre estremisti e tre poliziotti sono morti nello scontro a fuoco seguito a un assalto a una banca nel centro di Kabul, la Pashtani Bank. Si tratta del terzo grosso attacco nella capitale in cinque giorni. Anche nel caso dell'assalto alla banca, inizialmente il ministero dell'Interno aveva parlato dell'azione di "ladri o rapinatori", ma poi la polizia ha ammesso che si trattava di talebani. Ora il governo minaccia di espellere i giornalisti stranieri se non sarà mantenuto il silenzio sugli attacchi terroristici. Un portavoce dei taleban, Zabihullah Mujahed, ha riferito che una ventina di combattenti e kamikaze del movimento fondamentalista si trovano a Kabul in attesa dell'ordine di attaccare. Un altro messaggio avverte che saranno bloccate le strade in tutto il Paese e rinnova l'invito a disertare le urne. In passato simili avvertimenti si sono rivelati spesso infondati, ma è innegabile che l'offensiva contro il voto si stia intensificando. Sempre a Kabul, due persone sono morte per l'esplosione di una bomba nascosta in un carretto in un mercato, sulla strada tra la grande moschea e lo stadio della capitale. Una bomba ha ucciso due scrutatori diretti a un seggio nel sud dell'Afghanistan. Il veicolo su cui viaggiavano è stato investito dall'esplosione nel distretto di Shorabak, nella provincia di Kandahar.Sono 250mila gli osservatori inviati dala Commissione indipendente per le elezioni in Afghanistan (Iec) a vigilare sul voto. La missione dell'Unione europea ha inviato 120 osservatori che vigileranno soprattutto sulla registrazione del voto delle donne, uno dei fattori più a rischio di frodi. Diciassette milioni di elettori si recheranno alle urne per scegliere uno tra i 15 candidati alla presidenza e 420consiglieri in 34 province. Nei registri elettorali il numero delle elettrici è di gran lunga superiore a quello degli uomini: si temono frodi perchè le donne non hanno potuto registrarsi in prima persona, ma sono state accreditate ai seggi dai maschi della loro famiglia. Come nelle precedenti elezioni, ogni elettore dovrà immergere l'indice nell'inchiostro indelebile, per scongiurare la possibilità che si rechi alle urne un'altra volta. Migliaia di militari delle forze di sicurezza di Usa e Nato sono al lavoro per garantire la regolarità delle operazioni di voto.