Un nuovo bagno di sangue riporta l'Afghanistan nell'agenda internazionale, a due anni dal 2014, quando le truppe occidentali lasceranno definitivamente il Paese asiatico. I talebani sono piombati nel mezzo di una festa privata in un'abitazione a Musa Qala, nel sud, e hanno giustiziato e dacapitato i partecipanti, 15 uomini e due donne. "Le vittime", ha riferito Nimatullah, governatore distrettuale di Lashkar Gah, "prendevano parte a una festa con musica e danza nella notte quando sono stati attaccati". Poche ore dopo è stata anche attaccata una base a guida italiana nell'ovest, a Bala Boluk, con un razzo che ha ferito tre nostri militari.Per la strage di Musa Qala non ci sono state rivendicazioni, ma è ancora ben presente il ricordo dell'attacco talebano che nel giugno scorso fece 20 morti in un hotel sulla sponda del lago Qarga, nei dintorni di Kabul. Anche in quell'occasione i talebani compirono un blitz e, prima di fare una strage, vollero sapere i nomi di "ruffiani e prostitute" in una struttura accusata di ospitare "feste selvagge".Queste azioni dimostrano la capacità dei talebani di colpire chi a ai loro occhi si piega ai vizi dell'Occidente, a 11 anni dall'inizio della guerra che avrebbe dovuto spazzare via gli studenti coranici.Il presidente afghano Hamid Karzai ha ordinato un'inchiesta approfondita sull'"uccisione di massa", che secondo un funzionario locale è stata una punizione nei confronti dei partecipanti a una festa con musica e danze con una commistione tra maschi e femmine. I talebani però hanno negato di essere coinvolti nella strage che secondo l'ufficio di Karzai è avvenuta nella zona di Kajaki.Un altro attacco ha preso di mira una base italiana. Questa mattina alle 10 ora locale, le 7.30 in Italia, un razzo da 107 mm lanciato è caduto senza esplodere all'interno della Fob (Forward Operative Base) Tobruk di Bala Boluk, a guida italiana, ma terriccio e pietre hanno investito tre militari italiani, feriti lievemente. Nel distretto di Washir, provincia di Helmand al sud, è stata attaccata una postazione militare: sono rimasti uccisi 10 poliziotti afghani, mentre sei sono dati per dispersi. I feriti sono quattro. Nell'est un soldato afghano ha rivolto ancora una volta le armi contro due militari della coalizione. Li ha uccisi ed è rimasto ucciso in uno scontro a fuoco, ma il suo gesto ha comunque ulteriormente incrinato la fiducia tra i soldati delle due parti, cruciale da qui al 2014, quando saranno gli afghani a dover prendere il controllo totale e autonomo del territorio. Solo dall'inizio di quest'anno vi sono stati 33 attacchi portati a termine da infiltrati, e 42 morti nelle file della Nato. In tutto il 2011 i soldati dell'Isaf rimasti uccisi erano stati 35.