Tutto Israele si è fermato
per due minuti in ricordo dei sei milioni di ebrei sterminati
durante il regime nazista. Alle 9 ora italiana, mentre le
sirene risuonavano, le strade normalmente affollate di
Gerusalemme si sono fermate bruscamente e le persone si sono
immobilizzate secondo un rituale che si ripete ogni anno nella
Giornata in Ricordo dell'Olocausto, cominciata al tramonto di
domenica. Anche le stazioni radio e tv, che trasmettevano una
serie di programmi sul genocidio nazista, si sono interrotte.
Quest'anno, l'evento si concentrerà in particolare sui 400mila
ebrei ungheresi massacrati nel 1944. In un evento in apertura
delle manifestazioni commemorative, domenica sera, il
presidente Simon Peres ha detto che Israele e il mondo devono
rimanere vigili contro la minaccia di antisemitismo. "Non
dobbiamo ignorare nessun episodio di anti-semitisno, nessuna
profanazione di sinagoga, ogni lapide fracassata di cimitero in
cui le nostre famiglie sono sepolte. Non dobbiamo ignorare le
sfumature neonaziste nei partiti di estrema desta, perchè sono
un pericolo per ogni uomo e un segnale di allarme per tutti i
popoli".
Kerry: senza accordo Israele rischi apartheid. Intanto, l'ultima puntata, in
ordine di tempo, del dialogo tra sordi tra israeliani e palestinesi
vede quest'ultimi annunciare che, anche dopo aver raggiunto un'intesa
con Hamas per formare un governo di unità nazionale, andranno
avanti nel tentativo di aderire a 15 tra agenzie Onu o trattati
internazionali, a conferma del riconoscimento di uno status di
Nazione. È quanto si legge in una dichiarazione dell'Anp.
Annuncio che non potrà che ulteriormente irritare Israele che
già considerava un affronto l'iniziativa di estendere il
riconoscimento internazionale della sola Anp. Ora che Fatah di Abu
Mazen si è riconciliata con Hamas, che ha ribadito che riconoscerà
mai Israele, la conferma dell'iniziativa rappresenta un ulteriore ostacolo al cosiddetto "processo di pace". Se nel prossimo futuro israeliani
e palestinesi non troveranno un accordo per la formula dei due
Stati, Israele rischia di diventare "uno Stato di apartheid":
questo l'avvertimento lanciato venerdì nel corso di un meeting
della Trilateral Commission, dal segretario di Stato Usa John
Kerry, rivelato da Daily Beast.