L'atmosfera fra Israele e Anp si fa di giorno in giorno sempre più avvelenata. Oggi una fonte governativa israeliana ha fatto sapere che 500 milioni di shekel
(100 milioni di euro circa) che dovevano essere versati a giorni da Israele a Ramallah per dazi doganali sono stati congelati. "Una mossa piratesca", ha immediatamente replicato una fonte governativa a Ramallah.
È una "prima reazione", ha spiegato da parte sua il funzionario israeliano, all'iniziativa del presidente palestinese Abu Mazen di sottoscrivere il Trattato di Roma che dà accesso alla Corte penale internazionale. Una volta entrati in quella istituzione, i palestinesi progettano di combattere Israele con mezzi giuridici. In primo luogo, hanno anticipato, sarà sollevata la questione della colonizzazione in territori occupati militarmente. Poi si prepareranno dossier sui "crimini
di guerra" di cui, secondo i palestinesi, Israele si è macchiato la scorsa estate nel conflitto a Gaza contro Hamas.
La settimana scorsa Israele e Anp avevano ingaggiato un altro duello a distanza al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In quell'occasione Israele aveva avuto il sopravvento perché la mozione che stabiliva una data limite alla sua occupazione militare della Cisgiordania, il 2017, non ha ottenuto (di stretta misura) la maggioranza necessaria.
La decisione di massima dell'Anp di rivolgersi alla Cpi ha destato l'ira del premier Benyamin Netanyahu, che giovedì ha convocato una consultazione straordinaria (con il ministro della Difesa Moshe Yaalon e con quello per le Questioni strategiche Yuval Steinitz) per elaborare una risposta adeguata.
In Israele si è entrati ormai nella vigilia delle elezioni politiche e Netanyahu deve misurarsi in particolare con rivali di estrema destra: fra questi il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman (leader di Israel Beitenu) e il ministro dell'Economia Naftali Bennett (leader di Focolare ebraico). Anche questa considerazione è stata probabilmente tenuta in conto quando Netanyahu ha ordinato il congelamento dei dazi doganali raccolti per l'Anp nel mese di dicembre: appunto 500 milioni di shekel. Questi fondi, secondo la radio militare, saranno adesso utilizzati per saldare i debiti accumulati dall'Anp verso la Società elettrica israeliana e verso centri medici. In passato Israele è già ricorso a questa misura punitiva verso i palestinesi, ma è stato costretto a recedere in seguito a forti pressioni diplomatiche.
Nel frattempo cresce la polemica con gli Stati Uniti per il confronto avvenuto in Cisgiordania fra alcuni coloni e lo staff del consolato Usa di Gerusalemme est. Gli Stati Uniti hanno chiesto ad Israele che i coloni che presso Nablus hanno assalito a sassate i diplomatici siano identificati e processati. Mentre
esponenti della destra nazionalista israeliana esigono che "gli agenti Usa che hanno puntato le loro armi contro cittadini israeliani" siano espulsi.