Guerra. Israele attacca l’Iran. Operazione lampo nella contro una base aerea
Teheran
Nel giorno del compleanno della “guida suprema”, l’ayatollah Khamenei, Israele ha attaccato l'Iran, colpendo almeno una base militare, nel corso di una operazione non ancora dichiarata conclusa. Il raid definito da alcune fonti militari come “mirato e limitato” è scattato tra le 4 e le 5 del mattino. Tre funzionari iraniani hanno affermato che l'attacco ha colpito una base militare vicino a Isfahan, nell'Iran occidentale e la Tv di Stato iraniana afferma che tre droni sono stati proprio sopra l’installazione militare. Da Tel Aviv le informazioni arrivano con il contagocce. Esplosioni sono state registrate anche nel sud della Siria contro postazioni iraniane, mentre nel nord di Israele sono risuonate le sirene di allarme lungo la “linea di contatto” con gli hezbollah libanesi filoiraniani.
L'Iran ha ammesso di aver abbattuto dei droni, ma non missili, smentendo le notizie su vaste esplosioni. Non si tratta per il momento di una operazione ad ampio raggio, tanto che dopo un temporanea sospensione, sono ripresi i voli civili nello scalo di Teheran. Le batterie della contraerea iraniana sono entrate in azione poco prima dell’alba. Alcuni testimoni hanno confermato le deflagrazioni nella base aerea vicino a Isfahan, da dove sono decollati molti dei droni lanciati la scorsa settimana contro Israele.
Fonti iraniane parlano di azione compiuta con "mini-droni" lanciati dal territorio iraniano. Ipotesi che Israele non smentisce, avendo interesse a dimostare di poter contare anche su team operativi infiltrati in Iran, ma che Teheran cavalca per tentare di convincere l'opinione pubblica che si tratti di qualche forma di terrorismo interno e non della violazione della riuscita violazione del proprio spazio aereo da parte del grande nemico israeliano.
Secondo “Fars News”, media semiufficiale iraniano almeno una esplosione è stata segnalata anche ha a Tabriz, nell'Iran nord-occidentale. Secondo i media locali la deflagrazione è stata provocata dall’attivazione del sistema di difesa aerea iraniano contro un "oggetto volante sospetto". Attacchi sono stati registrati anche contro postazioni iraniane in Siria.
Il Comando del fronte interno israeliano non ha annunciato alcun cambiamento nelle sue istruzioni al pubblico. Segno che le attività sono ancora in corso e rimangono coperte dalla massima segretezza. L’aeroporto civile di Tel Aviv rimane operativo e i collegamenti al momento risultano confermati. «Ci vorrà tempo per capire cosa è successo», ha detto l'ex portavoce dell'Idf, le forze di difesa israeliane, Avi Benayahu durante una trasmissione televisiva nella quale sono state mostrate le immagini di relativa calma a Ishafan trasmesse dalle emittenti dell'Iran e che sono state definite da alcuni dei commentatori come di "propaganda".
Una fonte da Washington ha spiegato all’agenzia Reuters che gli Stati Uniti non sono stati coinvolti, ma erano stati avvertiti prima dell'attacco. Secondo l'agenzia di stampa iraniana Fars, almeno tre esplosioni sono state segnalate nella base dei Pasdaran. Secondo gli analisti della Cnn, l'attacco è stato limitato e rispetta le sollecitazioni di Usa e alleati per non aumentare la tensione nella regione. La loro previsione è che Teheran non risponderà.
Nella prima fase dell’attacco non sarebbero stato utilizzati missili israeliani, e le esplosioni inizialmente udite erano il risultato dell'attivazione dei sistemi di difesa aerea iraniani. Secondo la Tv di Stato iraniana «tre droni sono stati osservati nel cielo di Isfahan». Il presidente iraniano Ebrahim Raisi aveva avvertito Israele, dichiarando che Teheran avrebbe risposto con "severità" a qualsiasi azione sul suo territorio.
I TIMORI PER GLI IMPIANTI NUCLEARI
L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha confermato che non ci sono stati danni ai siti nucleari iraniani. L'Aiea ha dichiarato di continuare a chiedere estrema moderazione da parte di tutte le parti e ha ribadito che le strutture nucleari non dovrebbero mai essere un obiettivo nei conflitti militari. Proprio nelle vicinanze di Isfahan si trova un impianto nucleare che risulta continuare ad operare in sicurezza. Le compagnie aeree civili in conseguenza del raid hanno ordinato ai velivoli di cambiare rotta utilizzando corridoi più sicuri al di fuori dalle possibili traiettorie degli attacchi.Un funzionario israeliano ha dichiarato al “Washington Post” che la rappresaglia delle Forze di Difesa di Tel Aviv «aveva lo scopo di segnalare all'Iran che Israele ha la capacità di colpire all'interno del Paese». Non sono ancora noti i danni inflitti dal raid, ma dall’eventuale reazione di Teheran e delle milizie sue alleate dispiegate in medio Oriente si potrà determinare il rischio di un allargamento del conflitto.
TEHERAN MINIMIZZA E RIVENDICA LA PROPRIA SUPERIORITA'
Anche il presidente iraniano Raisi ha minimizzato l’attacco, la cui portata ed effetti non sono ancora noti.
"L'Iran ha mostrato a Israele la propria forza", ha detto Raisi, che ha parlato nella città di Damga in occasione della preghiera del venerdì, mentre fonti governative cavalcano l’ordine di minimizzare assicurando che l’attacco è stato talmente irrilevante da non meritare neanche la convocazione urgente del Consiglio per la sicurezza nazionale. Lo stesso Raisi non ha accennato al raid israeliano nel tentativo di sminuirne la portata anche simbolica - Israele ha mostrato di poter penetrare il territorio iraniano - non menzionando le tensioni di questa notte. Al contrario, volendo suggerire un paragone tra il raid israeliano e l’attacco iraniano della settimana scorsa, i media ripetono che 7 missili ipersonici lanciati sabato notte dal suolo iraniano, hanno superato la barriera difensiva israeliana colpendo la base dell'aeronautica militare Nevatim, dove si trovano gli aerei da combattimento F-35
SCAMBI DI ACCUSE E DEPISTAGGI: "OGGETTI VOLANTI" Se in Israele si è scelta la via della riservatezza in attesa di fornire informaizoni più dettagliate. A Teheran la gestione informativa della risposta israeliana è affidata alla propaganda di regime. Con risultati da strabismo mediatico. Confermando l’attribuzione del raid a Israele l'agenzia di stampa semi-ufficiale iraniana Tasnim su X ironizza partendo dal post polemico del ministro della Sicurezza nazionale israeliana Itamar Ben Gvir he aveva definito l’attacco come "moscio". Scrive Tasmin: "Le autorità israeliane si prendono in giro da sole!". Poco dopo le conferme arrivate dai più alti livelli di Tel Aviv, è
il comandante in capo dell'Esercito iraniano, Abdolrahim Mousavi, ha confondere le acque, liquidando come "assurdi" i report che attribuiscono a Israele i raid, sostenendo che le esplosioni erano il suono
dell'abbattimento di "oggetti volanti". LE REAZIONI NEI PAESI VICINI Secondo il quotidiano libanese “L'Orient-Le Jour”, che ha raccolto conferme circa raid contro postazioni radar in Siria, «gli israeliani sembrano aver agito diversamente dagli iraniani: sorpresa, danno, discrezione. Ciò potrebbe consentire ad entrambe le parti di salvare la faccia ed evitare un’escalation su vasta scala». Riprendendo la “guerra ombra” tra i due Paesi che per la prima volta ha visto attacchi diretti sul suolo di Israele e Iran.