Abu Mohammed al-Adnani, Abu Ali
al-Anbari e Tariq al-Harzi: sono i tre esponenti che potrebbero
prendere le redini del sedicente Stato islamico (Is) se venisse
confermata la notizia, data dal governo iracheno, della morte di Abu
Alaa al-Afri. Ecco chi sono.
ABU MOHAMMED AL-ADNANI: è l'attuale portavoce dell'Is, il volto e la
voce dell'organizzazione che sta facendo tremare l'Occidente. È
ritenuto il siriano più potente all'interno del movimento terroristico
ed è stato proprio lui ad annunciare per primo lo scorso giugno la
nascita del califfato.
È un veterano del jihad in Iraq, dove ha combattuto tra le fila degli
insorti in particolare nella provincia di Anbar, ricostruisce la Cnn.
Catturato dagli americani, anch'egli come al-Afri ha trascorso un
lungo periodo in prigione. A settembre al-Adnani ha lanciato un
appello ai "lupi solitari" per colpire nei paesi occidentali. Poche
settimane dopo il suo audio, si registrarono attacchi in Nord America,
Europa e Australia. Secondo gli analisti, due fattori ostacolano
l'ascesa di al-Adnani ai vertici dell'Is. Il primo è la nazionalità
siriana - è nato in un villaggio vicino Aleppo - mentre la leadership
dell'Is è irachena. L'altro è l'età, ancora troppo giovane per
l'incarico di califfo.
ABU ALI AL-ANBARI: guida il consiglio di sicurezza
dell'Is e ha una solida esperienza militare, in quanto ex ufficiale
dell'intelligence sotto il regime di Saddam Hussein. È originario
della provincia di Ninive. Il suo ruolo è emerso chiaramente dopo un
raid contro un altro leader dell'Is, il capo di stato maggiore del
gruppo in Iraq, Abu Abdul Rahman al-Bilawi. In alcune chiavette usb
rinvenute nel raid, sono stati trovati documenti in cui al-Bilawi
identificava al-Anbari come il comandante militare delle operazioni in
Siria. La sua esperienza nel regime di Saddam potrebbe, tuttavia,
impedirgli di succedere ad al-Baghdadi perché la sua scelta sarebbe
impopolare.
TARIQ AL-HARZI: come al-Adnani, al-Harzi non è iracheno, ma
tunisino. Secondo il governo Usa è stato "uno dei primi combattenti
stranieri ad unirsi all'Is". È ritenuto il responsabile delle
operazioni del gruppo terroristico oltre i confini di Siria e Iraq.
Noto come l'"emiro dei kamikaze", è stato inserito da Washington nella
lista dei terroristi più pericolosi lo scorso anno. Secondo la Cnn,
al-Harzi è stato liberato dal carcere di Abu Ghraib nel luglio 2013.
Suo fratello più giovane è stato arrestato in Tunisia in relazione
all'omicidio dell'ambasciatore Usa in Libia, Cristopher Stevens. Il
fatto che al-Harzi sia tunisino e non abbia grande autorità dal punto
di vista religioso rende difficile una sua scelta per un'eventuale
successione ad al-Baghdadi.