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Dublino. Irlanda, Harris torna al voto per liberarsi dello Sinn Fein

Riccardo Michelucci giovedì 28 novembre 2024

Il primo ministro irlandese Simon Harris

Formare un altro governo senza i repubblicani di sinistra dello Sinn Fein: con questo obiettivo il primo ministro irlandese Simon Harris ha indetto le elezioni politiche anticipate che si terranno domani, alcuni mesi prima della scadenza naturale del suo mandato. L’attuale maggioranza, formata dai due storici partiti di centrodestra Fine Gael e Fianna Fail, vorrebbe infatti capitalizzare la perdita di consensi del Sinn Fein, da tempo il principale partito dell’isola ma da circa un anno in forte calo a causa di una serie di scandali interni che ne hanno minato la credibilità.

Appena due anni fa i sondaggi davano i repubblicani indipendentisti al 36 percento e la loro ascesa sembrava aprire la strada a un possibile referendum sulla riunificazione irlandese. Poi il vento è cambiato e il 38enne Harris, noto come il “primo ministro di TikTok” per le sue capacità mediatiche, conta anche sulla sua popolarità personale per confermare l’attuale maggioranza di governo. Stando agli ultimi sondaggi il consenso di ciascuno dei tre partiti di maggioranza relativa si attesta intorno al 20 percento e sembra prefigurare un quadro politico molto frammentato come quello emerso nelle ultime due consultazioni elettorali, quando ci vollero circa quattro mesi per formare una maggioranza in grado di governare. Ciò deriva principalmente dal sistema elettorale irlandese basato sulla rappresentanza proporzionale con il voto singolo trasferibile che favorisce i partiti più piccoli. Ma anche dalla disaffezione di una larga fetta dell’elettorato a causa del crescente costo della vita, dei tagli all’assistenza sanitaria e di una grave emergenza abitativa con i prezzi degli affitti sempre più alle stelle.

Al centro della campagna elettorale ci sono stati anche i 14 miliardi di euro di tasse che Dublino riceverà da Apple dopo la sentenza definitiva della Corte di giustizia UE del settembre scorso. Sebbene si tratti di una cifra notevole per un paese che ha un Pil di circa 500 miliardi, al momento l’Irlanda non ha un piano preciso su come spenderli. Il governo uscente vorrebbe usarli per ripagare in parte il debito pubblico mentre l’opposizione spinge perché quei soldi siano utilizzati per finanziare alloggi, infrastrutture e misure per la riduzione della povertà.