Nuovo omicidio mirato contro la comunità cristiana irakena a Mosul, nel nord
dell’Iraq, teatro da tempo di una lunga striscia di sangue contro la minoranza
religiosa. Fonti locali di
AsiaNews, che chiedono l’anonimato per
sicurezza, riferiscono che ieri sera “un cittadino cristiano caldeo e sua moglie
sono stati uccisi” a colpi di arma da fuoco; nell’agguato sono invece
sopravvissuti i due figli della coppia, che si trovavano con loro al momento
dell’attacco. Nei giorni scorsi a Zakho, nel Kurdistan irakeno, gruppi
di estremisti islamici, aizzati dall’imam locale, hanno preso di mira attività dei
cristiani nella zona; gli attacchi sono iniziati il 2 dicembre e continuati nei
giorni successivi a Dohok, con decine di negozi incendiati e almeno 30 i feriti.
Nell’agguato di ieri sera a Mosul sono morti Adnan Elia Jakmakji, di 34
anni, e sua moglie Raghad al Tawil, di 25 anni. I coniugi, racconta la fonte di
AsiaNews, si trovavano a bordo della loro automobile in compagnia dei
due figli, nel quartiere 17 luglio, nella zona a est della città. La coppia è
deceduta sul colpo, mentre i figli hanno riportato ferite ma non sarebbero in
pericolo di vita. Dalle prime ricostruzioni sembra che il gruppo armato abbia
teso una vera e propria imboscata, aspettando la coppia e investendoli con una
pioggia di proiettili. Gli assassini sono poi fuggiti indisturbati, facendo
perdere le loro tracce. La famiglia era proprietaria di un piccolo
negozio, ma non è ancora chiaro se l’omicidio sia in qualche modo legato alla
loro attività commerciale. I funerali hanno avuto luogo oggi nella chiesa caldea
dell’Immacolata, a Mosul. “In questo periodo la sicurezza sta peggiorando –
conferma la fonte – e i cristiani sono preoccupati in vista delle celebrazioni
del Natale”. Da tempo la comunità cristiana nel nord dell’Iraq è vittima
di una guerra incrociata fra arabi, turcomanni e curdi per la conquista del
potere e il controllo degli enormi giacimenti petroliferi racchiusi nel
sottosuolo. Ad aumentare la tensione, il ritiro completo delle truppe
statunitensi dal Paese – previsto entro la fine dell’anno – che potrebbe
generare ulteriore instabilità e violenze.
AsiaNews