Offensiva su Mosul. Iraq, dentro le chiese profanate dal Daesh
A una settimana dall'inizio, prosegue l'avanzata su Mosul, seconda città dell'Iraq e roccaforte dei jiahdisti del Daesh nel Paese. L'offensiva, lanciata lunedì scorso e con la copertura aerea della coalizione internazionale a guida Usa, vede schierati in prima linea l'esercito iracheno, le milizie volontarie sciite e i combattenti curdi peshmerga. Obiettivo: la riconquista di Mosul, la città del nord dell'Iraq da dove nel giugno 2014 il leader jihadista Abu Bakr al-Baghdadi si autoproclamò "califfo" del sedicente Stato islamico (Daesh).
LE FOTO DELLE CHIESE DISTRUTTE. Le forze irachene sono entrate nei giorni scorsi a Bartalla. Ieri hanno consentito a un piccolo gruppo di giornalisti e fotoreporter di muoversi in una zona bonificata dalle mine. E di vedere la distruzione lasciata dai jihadisti, in particolare nelle quattro chiese della cittadina cristiana. Come documentano queste immagini.
SINJAR, ASSALTO RESPINTO
Le forze curde hanno respinto stamani un assalto a sorpresa lanciato dai jihadisti del Daesh contro le loro postazioni situate vicino a Sinjar, l'enclave yazida a ovest di Mosul vicino al confine con la Siria. L'emittente curda Rudaw, citando un comandante peshmerga, parla di almeno 15 miliziani uccisi e sette veicoli distrutti. L'attacco era mirato a distogliere forze curde dall'offensiva verso Mosul e ad assicurare ai jihadisti vie libere per i rifornimenti dalla Siria.
KIRKUK, PRESO UN CAPO JIHADISTA
Le forze di sicurezza irachene hanno catturato l'"emiro" del Daesh Abu Islam al-Ansarai, considerato la mente del sanguinoso assalto di venerdì scorso a Kirkuk. Lo riferisce la tv curda Rudaw. "È stato catturato da civili mentre era ferito nel quartiere di Yaki Huzeran e poi consegnato alle forze di sicurezza a Kirkuk". Nel blitz, ieri in tarda serata, sono stati arrestati altri otto miliziani, accusati di aver partecipato all'attacco o di aver fornito supporto logistico. Il battaglione jihadista, formato da almeno 70 miliziani, avrebbe lanciato l'attacco da Hawija, 150 chilometri a sud di Erbil.
SI COMBATTE A BASHIQA
Incerta la situazione a Bashiqa. Un comandante dei peshmerga, il tenente Said Hazhar, ha confermato all'emittente curda Rudaw che stamani i combattenti curdi hanno "accerchiato" la cittadina e "stanno scavando trincee prima di lanciare l'assalto". Secondo Hazhar, i peshmerga non sono entrati a Bashiqa, a differenza di quanto sostenuto in precedenza dal portavoce Halgurd Hikmat che aveva annunciato come la località fosse sotto il "completo controllo" dei combattenti curdi.
TENSIONE BAGHDAD-ANKARA
La presenza di forze turche nella base di Bashiqa, dove vengono addestrati peshmerga e miliziani sunniti, è al centro di uno scontro diplomatico tra Iraq e Turchia. Sabato il premier iracheno Haider al-Abadi, dopo un incontro con il segretario alla Difesa Usa Ashton Carter, aveva ribadito il "no" alla partecipazione della Turchia all'offensiva per la riconquista di Mosul. Oggi il comando iracheno delle operazioni congiunte "smentisce la partecipazione della Turchia di qualsivoglia natura alle operazioni per la liberazione di Ninive", ossia della provincia irachena dicui Mosul è il capoluogo.Ieri il premier turco Binali Yildirim aveva detto che l'artiglieria turca ha colpito obiettivi del Daesh a Bashiqa, dove da un anno è presente un contingente dell'esercito di Ankara. Secondo la versione di Ankara, era arrivata richiesta di assistenza da parte dei peshmerga.