"Centinaia" di soldati iracheni
sono stati impiccati o decapitati con esecuzioni sommarie
durante l'avanzata degli jihadisti dello Stato Islamico del'Iraq e del Levante (Isis) nel nord dell'Iraq
nelle province di Dilaya, Kirkuk, Ninive e Salahaddin. Lo conferma il portavoce del governo iracheno per le questioni di
sicurezza, generale Qassam Atta, fornendo la prima indicazione
delle perdite patite dai militari di Baghdad.Nel pieno delle violenze tra insorti jihadisti e forze del governo, lunedì è arrivato a Baghdad il segretario di Stato americano
John Kerry che ha incontrato il premier iracheno, lo sciita
Nuri al Maliki, e altri leader politici.Scopo della missione di Kerry è promuovere l'unità tra le forze politiche irachene. La missione era stata annunciata dal presidente Barack Obama nell'ambito degli sforzi per cercare una via d'uscita al conflitto.Non si arresta intanto l'
avanzata qaedista. Le milizie tribali sunnite hanno
occupato un valico di frontiera con la Giordania, dopo che le truppe irachene si sono completamente ritirate. La notizia è arrivata poche ore dopo l'annuncio che la Giordania ha chiuso la frontiera con l'Iraq. Sabato i militanti dell'Isis avevano
preso un valico strategico con la Siria. Ora il fronte estremista sunnita minaccia di lasciare al buio ampie zone del Paese. I guerriglieri stanno infatti tentando di prendere il controllo della diga di Haditha, sul fiume Eufrate, che alimenta la seconda centrale idroelettrica del Paese. Gli jihadisti hanno consolidato il controllo di ampie zone nel nord e nell'ovest dell'Iraq e hanno conquistato l'aeroporto di Tal Afar, dopo aver preso le città di Rawa e Ana.Almeno 69 detenuti iracheni sono rimasti uccisi in un attacco di miliziani al convoglio che li trasportava a sud di Baghdad. L'agguato è avvenuto a sud di Hilla, il capoluogo della provincia di Babel e nella sparatoria sono rimasti uccisi anche un poliziotto e otto miliziani sunniti. I detenuti erano stati prelevati dal carcere di Qauat al Akrab, nella provincia di Babel, in cui sono rinchiusi per lo più terroristi, per essere trasferiti nel penitenziario di Al Qasem.Alla luce dell'offensiva jihadista nel nord del Paese, il Kuwait ha richiamato l'ambasciatore per motivi di sicurezza. Intanto, i politici iracheni hanno rivolto nuovi appelli al premier Maliki per la formazione di un nuovo governo di unità nazionale. Una richiesta in questo senso è stata avanzata dall'ex premier sunnita, Iyad Allawi, il quale si è detto contrario all'eventualità che Maliki guidi l'esecutivo per la terza volta. Per Allawi infatti "al Maliki è responsabile dello scontro settario in corso nel Paese". Anche lo sciita Jaafar Mohammed, figlio del fondato del partito islamico di al Dawa, ha affermato che "quanto accade in Iraq e conseguenza di una politica sbagliata".