Baghdad. Iraq, cristiani in fuga da Qaraqosh
Controffensiva su Tikrit. Al-Maliki ringrazia la Siria per i raidLe forze di sicurezza irachene hanno lanciato una controffensiva su Tikrit, dal 12 giugno in mano agli jihadisti, e hanno riconquistato l'università con l'obiettivo di farne una testa di ponte per riprendere ilcontrollo della città natale di Saddam Hussein. Tikrit, all'interno del triangolo sunnita, era stata fra le prime città a cadere nelle mani degli jihadisti dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isis). Intanto, il premier sciita, Nuri al-Maliki, ha "ringraziato" pubblicamente il presidente siriano, Bashar al-Assad, per i raid dei caccia siriani contro i miliziani al confine siro-iracheno. "Accogliamo con favore qualunque attacco contro i terroristi", ha dichiarato.L'appello della Comunità di Sant'Egidio"Fare tutto il possibile e in fretta per porre fine alla spirale di violenza che sembra perseguire l'obiettivo di spaccare l'Iraq in diverse parti e di cancellare la millenaria presenza dei cristiani nel Paese mediorientale". È il drammatico allarme lanciato dal fondatore della Comunità di Sant'Egidio Andrea Riccardi, che chiede un soprassalto di responsabilità alla comunità internazionale e al governo iracheno. Riccardi si rivolge anche alle agenzie umanitarie perché "intervengano sollecitamente in soccorso delle popolazioni in fuga, che si trovano nel Kurdistan: la situazione umanitaria sta diventando drammatica. Occorre agire subito!". La Comunità di Sant'Egidio, che segue da tempo l'evoluzione della situazione nella provincia di Ninive e nell'intero Iraq, alla quale sono giunti in queste ore appelli drammatici da Karakosh, esprime la sua vicinanza alle tante persone in fuga ed in particolare ai cristiani e alle Chiese della regione, "che hanno bisogno di sentire la solidarietà fattiva e la vicinanza di tutti in questa ora di grande sofferenza".