Un altro colpo inferto alla cultura irachena e mondiale. Dopo aver distrutto il museo di Mosul e le rovine di Nimrud, i militanti dell'Is hanno colpito i resti dell'antica città di Hatra, a circa cento
chilometri a Sud di Mosul, fondata dalla dinastia seleucide nel
III secolo a.C. e patrimonio dell'Umanità dell'Unesco. Non è
ancora chiara l'entità dei danni - sicuramente inestimabile -
ma un residente della zona ha dichiarato di aver sentito una
forte esplosione e altri testimoni affermano di aver visto gli
jihadisti distruggere alcuni degli edifici più grandi
dell'antica città. Ad Hatra sono presenti i
templi dedicati a Nergal, Ermes, Atargatis, Allat, Shamiyyah e
Samas. Un portavoce del Partito democratico curdo, Saeed
Mumuzini, alla tv curda Rudaw ha affermato che "gli jihadisti
hanno rubato le monete d'oro e d'argento usate dai re assiri
che erano custodite nella città". I miliziani hanno usato le
ruspe per abbattere le vestigia dell'antica città che fu anche
un importante baluardo dei Parti, il popolo nomade di origine
persiana che combattè contro i romani.
L'Unesco ha definito le azioni degli jihadisti "una pulizia
culturale" paragonandole al pari dei crimini di guerra. Il
ministero dell'antichità accusa la comunità internazionale
per non aver agito prontamente dopo i primi attacchi dell'Isis
ai siti storici iracheni. La mancanza di una dura risposta
internazionale ha incoraggiato gli jihadisti a continuare la
loro azione demolitrice. Gli archeologi hanno equiparato
l'assalto alla cultura in Iraq alla demolizione dei Buddha di
Barnyan avvenuta nel 2001 da parte dei Talebani, ma gli
jihadisti hanno agito con più rapidità e in maniera più
ampia.