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ATTENTATI. Iraq, ucciso bimbo a Mosul I cristiani hanno paura

lunedì 29 marzo 2010
L'uccisione di un bambino di soli tre anni, morto sabato a Mosul per le ferite riportate a causa di una bomba collocata nei pressi della sua abitazione, ha creato il panico nella comunità cristiana locale. Lo afferma il capo della diocesi caldea, mons. Emil Shimoun Nona, che ha ricostruito l'accaduto sul sito del Sir, Servizio informazione religiosa: «Secondo la polizia l'attacco non era diretto all'abitazione della famiglia cristiana ma, forse, ad una chiesa vicina. I terroristi, due, scoperti e fermati dalla polizia si sono dati alla fuga lasciandosi dietro l'ordigno che è esploso nei pressi dell'abitazione causando la morte del piccolo e gravi ferite agli altri componenti che sono ricoverati in ospedale».«Speriamo che il prossimo Governo sappia arginare questa violenza - aggiunge l'arcivescovo - la popolazione ha bisogno di riconciliazione, di pace e di stabilità, condizioni necessarie per riprendere la via della rinascita. Siamo ottimisti perchè notiamo anche la speranza e la voglia del popolo di camminare in questa direzione». Un invito ad «attendere tempi migliori» arriva da mons. George Casmoussa, arcivescovo siro-cattolico della città, che a Fides parla di «fedeli cristiani terrorizzati. Speriamo in un governo forte che porti pace e giustizia in Iraq. Un governo che non difenda interessi di gruppi religiosi, etnici o di fazioni politiche, ma che guardi con lungimiranza al bene comune del Paese, in quanto l'Iraq è di tutti».Parla di «attacco brutale» il vicario patriarcale caldeo di Baghdad, mons. Shlemon Warduni riferendosi alla morte del bambino cristiano: «Proviamo dispiacere e paura per i nostri cristiani di Mosul - dichiara al Sir - la situazione è difficile. Il nostro auspicio è che qualsiasi Esecutivo sarà formato questo possa affrontare il tema della sicurezza e dei diritti dei nostri fedeli». Analogo appello alla «pace e sicurezza» giunge anche dall'arcivescovo Avak Asadourian, Primate della Chiesa armena ortodossa dell'Iraq e Segretario generale del Consiglio dei leader delle Chiese cristiane dell'Iraq, che riunisce i capi di 14 Chiese cristiane del Paese. «Speriamo che il principio guida dell'azione del prossimo Governo sia garantire pace e sicurezza alla nazione, basi per una autentica democrazia, e per poter ricostruire infrastrutture e lavoro».Attentati a Karbala. Tre autobombe sono esplose nella città santa sciita di Karbala. Il numero dei morti è di almeno 12. I feriti sono in tutto 32. I tre ordigni sono esplosi davanti a un ufficio amministrativo, un pronto soccorso e un ristorante. Il triplice attentato avviene in un momento d'incertezza dopo che venerdì sono stati diffusi i risultati delle elezioni politiche del 7 marzo. Il partito laico dell'ex premier Ayad Allawi ha vinto con 91 seggi, ma l'attuale premier Nouri al Maliki, la cui lista è arrivata seconda con 89 seggi, ha contestato il risultato e vuole far ricontare i voti manualmente.