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Iraq. L'allarme degli Usa: pronti ad aiutare Baghdad

martedì 10 giugno 2014
Dopo la presa di Mosul da parte dei jihadisti sunniti di Isis (Stato Islamico dell'Iraq e del Levante) gli Stati Uniti sono pronti a dare una "forte e coordinata risposta per respingere questa aggressione" e a offrire alle truppe di Baghdad "tutta l'assistenza appropriata in base all'accordo (di sicurezza) tra le due nazioni Strategic Framework Agreement". Lo ha reso noto il dipartimento di Stato americano che considera estremanente "grave" gli sviluppi di quella che appare essere un'azione coordinata e su vasta scala di Isis.Da parte sua il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si dice "fortemente preoccupato per il grave deterioramento della situazione della sicurezza a Mosul, in Iraq", dove migliaia di civili sono stati sfollati a causa delle recenti violenze. In una nota diffusa dal suo portavoce, Ban "condanna fermamente" gli attentati terroristici che hanno ucciso e ferito decine di civili negli ultimi giorni, ed estende le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e al governo del Paese.Il segretario generale "esorta tutti i leader politici a dare dimostrazione di unità nazionale contro le minacce che fronteggia l'Iraq, le quali possono essere affrontate solo nell'ambito di un processo politico democratico". Inoltre, Ban incoraggia il governo iracheno e il governo regionale curdo a collaborare nel ripristino della sicurezza nella provincia di Ninewa e nella fornitura di aiuti umanitari. Il leader dell'Onu ricorda anche a tutti gli Stati membri l'obbligo di attuare le sanzioni imposte all'Iraq. "Le Nazioni Unite, inclusa la missione nel Paese (Unami) - ha ribadito - continueranno a sostenere il governo e il popolo iracheno nella costruzione di uno Stato pacifico, democratico e prospero".