La rivolta. L'Iran: «Il 98% degli arrestati a settembre è stato liberato»
Iraniani camminano in una strada di Teheran
Circa 5.200 persone, il 98% di quelle arrestate nella provincia di Teheran, durante le manifestazioni antigovernative iniziate in settembre, sono state scarcerate. Ad affermarlo è il portavoce della Magistratura iraniana Massoud Setayeshi, citato da "Iran International", la Tv in lingua persiana con sede a Londra. Setayeshi ha anche aggiunto che questi arresti corrispondono a oltre il 98% dei manifestanti arrestati nella capitale e "pare che sia lo stesso anche nel resto del Paese". Il funzionario non ha fornito il numero totale degli arresti per le proteste mentre per l'agenzia degli attivisti dei diritti umani iraniani Hrana da settembre oltre 19.500 manifestanti sono stati incarcerati.
Sempre secondo la rete degli attivisti antigovernativi iraniani "1500 Tasvir" "nei giorni recenti decine di persone sono state arrestate". La stessa organizzazione fa anche sapere che "parallelamente al taglio della rete internet, annunciato per le mattine di giovedi e venerdi, il Corpo delle Guardie della Rivoluzione ha messo sotto assedio Zahedan, bloccando tutte le strade che portano alla città con spaventosi posti di blocco". Zahedan, nella provincia del Sistan-Baluchistan, nel sud est del Paese, è stata una delle città dove si sono svolte le prime manifestazioni anti governative, esplose in settembre dopo la morte della 22enne di origine curda Mahsa Amini. Durante duri scontri tra dimostranti e forze dell'ordine nella città, il 30 settembre scorso, sono morte 96 persone. Mentre nel resto del Paese le manifestazioni di protesta si sono fatte, nelle ultime settimane, sempre più rare, a Zahedan
anche la scorsa settimana ci sono state dimostrazioni.