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Teheran. Crisi economica, i deputati iraniani «bocciano» Rohani

Redazione Esteri martedì 28 agosto 2018

Il presidente iraniano, Hassan Rohani, ha parlato davanti al Parlamenbto di Teheran, il Majlis (Ansa)

Non hanno convinto i deputati la maggior parte delle risposte fornite dal presidente iraniano, Hassan
Rohani, convocato stamane dal Parlamento per riferire sulle condizioni dell'economia del Paese, fiaccata dal crollo del Rial, dall'aumento della disoccupazione e dalla debole crescita economica.

Al termine dell'intervento di Rohani, ciascuna delle cinque risposte del presidente è stata messa ai voti. Come riportano le agenzie di stampa semiufficiali 'Mehr' e 'Tasnim', i deputati hanno espresso parere sfavorevole a ben quattro repliche del presidente, che solo in un caso è riuscito a convincere il Majlis. I parlamentari hanno 'bocciatò le risposte di Rohani su lotta al contrabbando, sulle misure adottate dal governo per ridurre la disoccupazione, sulle ragioni dietro la crisi economica degli ultimi anni e sul crollo del Rial, mentre hanno espresso parere favorevole alla replica del presidente sui motivi dietro la continuazione delle sanzioni al sistema bancario del paese nonostante l'Iran abbia rispettato tutti i suoi obblighi enunciati nell'accordo sul nucleare.

L'articolo 213 del regolamento parlamentare, mette in evidenza l'agenzia 'Mehr', stabilisce che "se la maggioranza dei rappresentanti presenti alla sessione non è convinta dalla risposta del presidente a
una questione e l'argomento in questione è considerato violazione di legge o disobbedienza alla legge, la questione sarà inviata alla magistratura".

L'Iran supererà le difficoltà dovute alle nuove sanzioni statunitensi, che "serviranno solo a
unificare la nazione", ha insistito il presidente in aula. Nel discorso tenuto in Parlamento,
trasmesso in diretta dalla televisione di Stato IRIB e citato dall'agenzia di stampa ISNA, Hassan Rohani, ha comunque assicurato con insistenza che il governo vincerà le sfide economiche e mostrerà ai funzionari "anti-iraniani" della Casa Bianca "che le sanzioni falliranno". "I problemi economici sono critici, ma più importante è che molte persone hanno perso la fiducia nel futuro della Repubblica Islamica e ne mettono in dubbio il suo potere", ha detto, rispondendo alle domande dei deputati sulla gestione dell'economia , tra l'aumento dei prezzi e la disoccupazione. "Non abbiamo paura dell'America o dei problemi economici", ha aggiunto Rohani. "Supereremo i problemi".
La valuta iraniana, il rial, ha perso quasi due terzi del proprio valore contro il dollaro da inizio anno. La crisi in corso ha scatenato nuove proteste nel Paese, con decine di migliaia di persone scese in piazza nelle scorse settimane nella capitale Teheran e nelle città di Mashhad, Gohardasht, Shiraz e Isfahan.
Il discorso di Rohaani arriva il giorno dopo la prima udienza di fronte alla Corte di Giustizia internazionale
all'Aja, dove Teheran ha chiamato Washington ha rispondere della nuova ondata di sanzioni, scattate lo scorso 7 agosto. Esse riguardano le aziende che operano nei settori della commercializzazione del dollaro, dell'oro, di software per la gestione di processi industriali e di diversi minerali come grafite, metalli grezzi e carbone, mentre il 4 novembre entreranno in vigore ulteriori misure contro il settore bancario e quello petrolifero di Teheran. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fatto sapere inoltre che chiunque commerci con Teheran non potrà più fare affari con Washington.

Il discorso di Rohani non è piaciuto agli ambienti parlamentari conservatori legati ai pasdaran, che non hanno mai gradito la presenza di un moderato alla guida del governo. "I rappresentanti non sono rimasti
soddisfatti" della risposta del presidente, ha fatto sapere l'agenzia Tasnim.