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TEHERAN. Iran, Mussavi non cede Duri scontri in piazza

sabato 20 giugno 2009
Il candidato iraniano sconfitto, Mirhossein Mussavi, ha ribadito la sua richiesta di annullare le elezioni in una lettera inviata al principale organo legislativo del Paese mentre oggi a Teheran due persone sono morte in un attentato suicida nel santuario del padre della rivoluzione iraniana, l'Ayatollah Ruhollah Khomeini, e cresce la tensione tra le opposte fazioni nelle proteste per il risultato del voto. "Queste irritanti misure (i brogli elettorali) sono state pianificate mesi prima del voto... considerando tutte le violazioni... le elezioni dovrebbero essere annullate", ha detto Mousavi nella lettera secondo quanto dice il suo sito Web.Nel pomeriggio, un attentato suicida nel mausoleo di Khomeini ha provocato due morti e otto feriti, secondo quanto riferito dalla tv di Stato che al momento non ha precisato se nel computo delle vittime sia compreso anche l'attentatore.Intanto non accenna a diminuire la tensione nelle strade con i sostenitori di Mousavi, che hanno dato alle fiamme un edificio utilizzato dai sostenitori del presidente Mahmoud Ahmadinejad nella zona meridionale di Teheran. Lo ha riferito un testimone, aggiungendo che la polizia ha sparato colpi d'arma da fuoco in aria per tenere lontani i sostenitori di opposte fazioni, lungo la strada di Karegar, nella zona sud della città.Altrove, sempre nella capitale, la polizia in tenuta anti sommossa ha usato gas lacrimogeni, manganelli e potenti getti d'acqua per disperdere i manifestanti scesi in piazza per protestare sfidando il divieto, secondo quanto riferito dai media del Paese. Secondo altri testimoni sono circa 2-3.000 i manifestanti scesi in piazza oggi, una cifra ben lontana dalle centinaia di migliaia dei raduni dei giorni scorsi.L'attacco al mausoleo di Khomeini è destinato a provocare l'ira degli iraniani che venerano il religioso sciita che nel 1979 capeggiò la rivoluzione che ha rovesciato lo scià che godeva dell'appoggio degli Usa. Sempre oggi, il principale organo legislativo iraniano, il Consiglio dei Guardiani, ha detto di essere disponibile a ricontare il 10% dei voti delle elezioni presidenziali.Mussavi, i cui sostenitori sono stati protagonisti di grandi manifestazioni non autorizzate, ha chiesto che le elezioni vengano annullate. Nella capitale c'è un massiccio spiegamento di forze di sicurezza per evitare altri raduni, il giorno dopo che l'Ayatollah Ali Khamenei ha detto che i capi delle proteste saranno considerati responsabili di qualsiasi spargimento di sangue se le proteste dovessero continuare.Lacrimogeni. Secondo quanto riferito da un testimone, sono stati lanciati dei lacrimogeni sopra piazza Enghelab (della Rivoluzione), dove i sostenitori di Mousavi si stavano scontrando con la polizia.Un dirigente della polizia ha detto stamani che i suoi agenti avrebbero gestito con fermezza tutte le prossime proteste di strada contro le elezioni del 12 giugno.Il partito Etemad-e Mally del candidato sconfitto Mehdi Karoubi ha detto che la manifestazione di protesta prevista per oggi pomeriggio era stata annullata per la mancanza del permesso delle autorità. "Siccome non è stato accordato il permesso, il raduno di oggi è stato annullato", ha spiegato a Reuters un portavoce del partito di Karoubi.Mussavi, Karoubi e il terzo candidato sconfitto Mohsen Rezaie sono stati invitati a partecipare oggi a una sessione speciale del Consiglio dei Guardiani, ma soltanto Rezaie, un conservatore ex comandante delle Guardie Rivoluzionarie, vi ha preso parte.Le parole di ieri di Khamenei sembrano aver fatto riferimento a un prossimo giro di vite da parte delle autorità contro le manifestazioni. Khamenei ha detto che le elezioni sono state vinte in modo trasparente da Ahmadinejad e che non ci sono stati brogli. "I leader delle proteste saranno considerati responsabili di qualunque spargimento di sangue", ha detto ieri Khamenei alla folla riunita per la preghiera del venerdì a Teheran. I media di Stato hanno parlato di sette o otto persone rimaste uccise nelle proteste seguite alla pubblicazione dei risultati elettorali, il 13 giugno.Il presidente americano Barack Obama ha condannato le violenze delle forze di sicurezza e ha detto di ritenere che gli iraniani debbano essere liberi di protestare, secondo quanto riferito ieri dal suo portavoce dopo il discorso di Khamenei.