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TEHERAN. Iran, sfida in piazza Si ricontano i voti

martedì 16 giugno 2009
Non si placa la tensione in Iran all'indomani della grande manifestazione anti-Ahmadinejad e dei disordini che hanno causato almeno sette morti. Centinaia di sostenitori di Mir Hossein Moussavi, il candidato conservatore moderato sconfitto da Mahmoud Ahmadinejad, marciano verso la sede della tv di Stato nella zona nord di Teheran.Contemporaneamente migliaia di sostenitori del presidente Mahmoud Ahmadinejad si sono radunati per inneggiare alla riconferma del loro leader. Il corteo ufficiale dell'opposizione era stato cancellato su richiesta dello stesso Moussavi per evitare nuove vittime. Nel tentativo di riportare la calma, il potente Consiglio dei Guardiani, il più importante organo costituzionale iraniano, ha fatto sapere di essere pronto a un parziale riconteggio dei voti delle elezioni presidenziali di venerdì scorso, ma non a ripetere la consultazione, duramente contestata dal candidato riformista. La decisione è stata avallata dalla guida suprema, ayatollah Khamenei. Si riconteranno però solo le urne con le schede contestate, ha precisato un portavoce, "ed è possibile che ci sia qualche cambiamento nei calcoli dopo il riconteggio".Intanto la morsa del regime si stringe attorno all'opposizione. Prima dell'alba erano stati portati via dalle loro abitazioni due noti esponenti riformisti, Saeed Hajjarian e Mohammad Ali Abtahi, considerati molto vicini all'ex presidente Mohammad Khatami. Dal fine settimana sono state arrestate in Iran quasi duecento persone. Alcuni, come Mohammad Reza Khatami, fratello dell'ex presidente iraniano, sono stati successivamente rimessi in libertà; altri rimangono in prigione, accusati di aver fomentato le proteste degli ultimi giorni. Secondo la dissidenza iraniana in Italia, a Teheran sono stati uccisi nel dormitorio universitario "numerosi" studenti: "Il regime dei mullah ha di nascosto seppellito i loro corpi al cimitero Beheshte Zahra di Teheran. Gli ospedali sono pieni di feriti e di corpi delle persone uccise dallepallottole dei Pasdaran".Il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, intanto è volato in Russia per il vertice del Gruppo di Shanghai, ma ha ostentatamente ignorato la crisi post-elettorale in patria ed è tornato ad attaccare gli Stati Uniti, sostenendo che "l'epoca degli imperi è finita". Sale la tensione diplomatica con l'UE. Dopo la serie di convocazioni degli ambasciatori di Teheran a Berlino, Parigi, Londra, l'Aja e Madrid, oggi è stata la volta del ministero degli Esteri iraniano di chiamare un alto diplomatico della Repubblica Ceca (presidente di turno dell'UE), per protestare contro i comunicati dei Ventisette giudicati "interventisti e insultanti". Chi non vuole "intromettersi", dato "lo stato delle relazioni tra Washington e Teheran", è Barack Obama, ma il presidente americano ha sottolineato che "la voce del popolo andrebbe ascoltata, e non repressa".