Francia. Intesa tra Le Pen e neogollisti, Macron all'angolo
Marine Le Pen
In Francia, sembra sul punto di saltare o almeno perdere acqua il vecchio «patto repubblicano», l’accordo implicito fra tutti i partiti transalpini di governo per mantenere un fossato invalicabile attorno all’estrema destra, evitando accordi d’ogni tipo.
Secondo anticipazioni dell’autorevole quotidiano conservatore Le Figaro, i repubblicani, ovvero il centrodestra neogollista, ha raggiunto un accordo elettorale con il Raggruppamento nazionale, ovvero l’ultradestra di Marine Le Pen, in vista delle Legislative anticipate convocate a sorpresa dall’Eliseo per il 30 giugno e il 7 luglio a seguito della vittoria schiacciante dei lepenisti alle ultime Europee, segnate fra l’altro da un tasso di partecipazione del 51,5% più alto rispetto all’edizione precedente.
Les Républicains è la nuova denominazione dello stesso partito che fu già di Jacques Chirac e poi di Nicolas Sarkozy, quest’ultimo proprio l’autore del cambio di denominazione. Una delle due tradizionali formazioni di governo, nel quadro dell’ex duopolio con i socialisti, saltato dopo l’avvento dell’atipico centrista Emmanuel Macron.
L’attuale segretario degli odierni neogollisti, Éric Ciotti, che esprime da tempo posizioni "identitarie" molto a destra non poco criticate all’interno dello stesso partito, aveva chiarito, fin dall’annuncio della convocazione di elezioni anticipate, che i neogollisti escludono accordi elettorali con la coalizione del presidente Emmanuel Macron. Un posizionamento che era parso quasi "suicida", data la logica del sistema maggioritario a due turni, che di fatto boccia seccamente i partiti non disposti a entrare in una logica di coalizione. In effetti, pochi si attendevano una virata dei neogollisti verso l’estrema destra di Le Pen e del giovane Jordan Bardella, designato dall’ultradestra come potenziale premier in caso di vittoria. In passato, tanto Chirac quanto lo stesso Sarkozy avevano rispettato la logica tradizionale del "patto repubblicano".
Ma riguardo ai partiti del vecchio duopolio di governo, se i socialisti sembrano sul punto di ritrovare vigore grazie a figure carismatiche nuove come Raphael Glucksmann, il capolista alle Europee, i neogollisti hanno invece inanellato una serie di elezioni estremamente deludenti. Al punto che hanno conquistato solo 6 seggi all’Europarlamento, dove hanno finora fatto parte del Ppe, contro i 30 dei lepenisti e i 13 dei macroniani, così come dei socialisti.
La scelta dei neogollisti potrebbe provocare contraccolpi anche all’interno del Ppe, ma intanto suscita una pioggia di reazioni in Francia.
Da parte sua, Bardella, dato vincente dai sondaggi, ha dichiarato questa mattina che, in caso di vittoria, cercherà di «costruire la maggioranza più ampia possibile».