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INTERVISTA. Altman: «Non è una mutua di tipo europeo»

Da New York Elena Molinari martedì 23 marzo 2010
Non è una riforma rivoluzionaria. Non introduce un sistema simile alle mutue statali di stampo europeo. E non tutti i cittadini americani noteranno benefici nella loro copertura sanitaria. Ma, secondo Drew Altman, la legge approvata ieri all’alba italiana dalla Camera statunitense è un grosso passo avanti per i consumatori Usa. Altman è presidente e amministratore delegato della Kaiser Family Foundation, un gruppo indipendente e non profit che da sessant’anni si dedica allo studio del sistema sanitario ameircano.Dottor Altman, fino a ieri il dibattito sulla riforma è rimasto quasi esclusivamente politico, incentrato su chi ha vinto e su chi ha perso a Washington. Dal punto di vista degli americani, chi ha vinto con questa riforma?Le categorie che trarranno i maggiori benefici dal nuovo sistema saranno i non assicurati, che potranno ricevere sussidi per comprare pacchetti di servizi, i lavoratori indipendenti, che saranno in grado di comprare polizze assicurative a prezzi più vantaggiosi, i giovani sotto i 26 anni, che potranno rimanere sotto l’assicurazione dei genitori, e i pazienti con malattie croniche, che non potranno più essere respinti dalle assicurazioni. È importante che il dibattito torni a concentrarsi sui consumatori: è da lì che era iniziato, prima che ci si concentrasse solo sulle percentuali del prodotto interno lordo piuttosto che sulle riduzioni del deficit. Alla gente interessa sapere se questa legge renderà l’assicurazione sanitaria più a portata del loro portafogli.E lo fa?Non c’è dubbio che le polizze offerte all’interno dei nuovi “mercati”, vale a dire negoziate da entità pubbliche a livello statale o federale (che però non offriranno assicurazioni direttamente, ndr) saranno migliori, in termini di servizi e di costi, di quelle che un individuo può ottenere come privato da un’assicurazione.Per quali categorie la situazione non cambia molto o peggiora?Bisogna vedere se i prezzi delle polizze caleranno abbastanza da compensare l’obbligo per tutti di acquistare un’assicurazione sanitaria, che la riforma introduce. Sulla carta può essere vero che i prezzi vengano mantenuti al di sotto di una certa percentuale del reddito, ma in realtà bisogna osservare da vicino le circostanze di ogni singola famiglia. Ci sono ad esempio figli all’università che pesano sul bilancio familiare? Avete fatto calcoli in merito?Sì, e la conclusione è che le famiglie a basso reddito vedranno i benefici maggiori. Per la classe media la situazione non è ancora chiarissima. Chi guadagna dai 66mila agli 88mila dollari ad esempio potrebbe veder leggermente aumentare i propri costi per la sanità. Ma tutti trarranno benefici da un cambio di cultura: dal pensare che solo “qualcuno” può avere l’assicurazione sanitaria a quello che tutti possono ottenerla.