Coronavirus. India, costretto alla quarantena su un albero
Lavoratori pronti alla partenza nello Stato del Gujarat in India
Costretto a passare i 14 giorni di quarantena su un “machaan”, una capanna costruita su un albero. Kamlesh Meena, 25 anni, colpito dal “lockdown”, ha percorso a piedi 200 chilometri dal distretto di Ajmer, dove lavorava, fino al suo villaggio di Sherpura nel distretto di Bhilwara (Rajasthan). Gli abitanti del villaggio, per timore che egli avesse contratto il Covid-19, lo hanno fermato e sottomesso a visita medica. Gli operatori sanitari gli hanno chiesto di passare 14 giorni in quarantena presso un centro a Bhilwara. Ma gli abitanti del villaggio e la famiglia di Meena gli hanno costruito un “machaan” (poco più di una piattaforma) con del legno di bambù su un albero. Per tutto il periodo, come racconta AsiaNews, suo padre Sagarmal, gli ha portato ogni giorno il cibo, l’acqua e altre cose per le sue necessità essenziali. Con le alte temperature di questa stagione in Rajasthan, non è facile stare all’aperto. Ma il giovane è riuscito a sopravvivere grazie all’aiuto di tutti. Kamlesh ha completato la sua quarantena. I medici lo hanno visitato ogni giorno e dopo 14 giorni hanno stabilito che egli non era più positivo al Covid-19. Così Kamlesh ha potuto rientrare nella sua famiglia.
Fino ad oggi Bhilwara ha registrato 37 casi positivi, con due morti. Di essi, 24 sono guariti e rimangono solo 4 casi attivi. Il Rajasthan ha riportato finora 3099 casi con 82 morti. Nel Paese vi è un’alta attenzione per frenare la diffusione del contagio con misure della temperatura e test.
Fra la popolazione è anche diffusa la paura di essere contagiati. Di recente, nel Tamil Nadu, la folla ha bloccato la sepoltura di un dottore morto di Covid-19. La folla ha colpito, l’ambulanza che portava la bara e ha picchiato lo staff medico e i parenti del defunto. I parenti della vittima hanno dovuto seppellire di nascosto e di notte il dottore. Ma almeno 40 residenti della zona si sono radunati protestando e gridando slogan contro di loro.
Fino ad oggi Bhilwara ha registrato 37 casi positivi, con due morti. Di essi, 24 sono guariti e rimangono solo 4 casi attivi. Il Rajasthan ha riportato finora 3099 casi con 82 morti. Nel Paese vi è un’alta attenzione per frenare la diffusione del contagio con misure della temperatura e test.
Fra la popolazione è anche diffusa la paura di essere contagiati. Di recente, nel Tamil Nadu, la folla ha bloccato la sepoltura di un dottore morto di Covid-19. La folla ha colpito, l’ambulanza che portava la bara e ha picchiato lo staff medico e i parenti del defunto. I parenti della vittima hanno dovuto seppellire di nascosto e di notte il dottore. Ma almeno 40 residenti della zona si sono radunati protestando e gridando slogan contro di loro.
Nel gigante asiatico è partita la mega operazione che riporterà in patria decine di migliaia di indiani bloccati all'estero a causa del lockdown per il coronavirus: il piano, annunciato dal ministero degli Interni, metterà in campo almeno tre navi militari e decine di aerei. Due ammiraglie della Marina sono in navigazione nell'Oceano Indiano, dirette verso le Maldive, mentre una terza salperà per approdare negli Emirati Arabi Uniti, il Paese che, con tre milioni e trecentomila cittadini provenienti dall'India, ha avuto il maggior numero di indiani privi di lavoro da quasi due mesi. Da giovedì è previsto invece il decollo dei primi dei sessanta voli: gli aerei, tra i pochissimi autorizzati a infrangere il blocco dei cieli indiani, chiusi dal 24 di marzo, riporteranno a casa duemila cittadini al giorno, dagli Stati Uniti, dall'Inghilterra, dal Bangladesh e da Singapore.
L'operazione sarà una delle maxi imprese logistiche vanto dell'India: tutti i viaggiatori dovranno iscriversi alle liste gestite dalle sedi diplomatiche indiane dei Paesi da cui partono, per poi venire sottoposti a controlli sanitari, e alla quarantena di due settimane obbligatoria per tutti, una volta
atterrati e prima di rientrare in famiglia. Il rientro dall'estero annunciato dal governo si aggiunge all'ancora più massiccia migrazione interna di oltre un milione di lavoratori indiani che, dall'inizio di maggio, stanno attraversando il paese su treni e autobus speciali, per rientrare nei loro stati di origine. L'ulteriore allentamento del lockdown, prolungato in teoria in tutto il paese fino al 17 di maggio, ha già sollevato critiche e preoccupazioni. Tra i primi a protestare il governatore del Kerala Pinarayi Vijayan: «Il ritorno di migliaia di indiani da paesi nei quali il contagio da COVID-19 è tuttora in fase virulenta, potrebbe mettere a rischio gli sforzi fatti dall'intera India», ha sostenuto il governatore dello Stato del sud, che, per primo si è dichiarato corona-free.
Il campanello d'allarme di Vijay ha avuto ampia eco. Nelle stesse ore in cui il governo allentava le maglie di un lockdown ormai insostenibile, il Paese vede infatti un'impennata di nuovi contagi: l'India ha toccato ieri, secondo gli ultimi dati disponibili, i 46.433 casi e superato i 1.500 morti; ma le nuove infezioni, sono state 3.900, il balzo più alto registrato in un solo giorno.
L'operazione sarà una delle maxi imprese logistiche vanto dell'India: tutti i viaggiatori dovranno iscriversi alle liste gestite dalle sedi diplomatiche indiane dei Paesi da cui partono, per poi venire sottoposti a controlli sanitari, e alla quarantena di due settimane obbligatoria per tutti, una volta
atterrati e prima di rientrare in famiglia. Il rientro dall'estero annunciato dal governo si aggiunge all'ancora più massiccia migrazione interna di oltre un milione di lavoratori indiani che, dall'inizio di maggio, stanno attraversando il paese su treni e autobus speciali, per rientrare nei loro stati di origine. L'ulteriore allentamento del lockdown, prolungato in teoria in tutto il paese fino al 17 di maggio, ha già sollevato critiche e preoccupazioni. Tra i primi a protestare il governatore del Kerala Pinarayi Vijayan: «Il ritorno di migliaia di indiani da paesi nei quali il contagio da COVID-19 è tuttora in fase virulenta, potrebbe mettere a rischio gli sforzi fatti dall'intera India», ha sostenuto il governatore dello Stato del sud, che, per primo si è dichiarato corona-free.
Il campanello d'allarme di Vijay ha avuto ampia eco. Nelle stesse ore in cui il governo allentava le maglie di un lockdown ormai insostenibile, il Paese vede infatti un'impennata di nuovi contagi: l'India ha toccato ieri, secondo gli ultimi dati disponibili, i 46.433 casi e superato i 1.500 morti; ma le nuove infezioni, sono state 3.900, il balzo più alto registrato in un solo giorno.