L'affluenza alle elezioni indiane, che si sono concluse lunedì dopo una maratona durata 35 giorni, è stata del 66,38%, ovvero 551 milioni di elettori, il massimo storico per la nazione asiatica. La coalizione della destra,
guidata dal partito indu nazionalista del Bjp, avrebbe dai 270
ai 282 seggi della Camera bassa, secondo una proiezione
resa nota lunedì sera dalla tv Cnn Ibn. Il partito dell'aspirante
premier Narendra Modi sarebbe quindi riuscito a conquistare la
maggioranza assoluta dei seggi, mentre il Congresso di Sonia
Gandhi si ferma a 72-82 seggi, suo minimo storico. La coalizione
di centro sinistra, che guida l'India da 10 anni, è data a
92-102 seggi.Il leader della destra
Narendra
Modi
è considerato un "falco" e un decisionista in materia di
politica economica.
Da 12 anni alla guida dello stato nord occidentale del
Gujarat, il politico del partito Bharatya Janata Party (Bjp) ha
puntato la sua campagna elettorale sulle sue capacità di
garantire un governo efficiente e senza corruzione. Il suo è un
successo personale basato sull'immagine di "uomo che si è fatto
da sé" in contrasto con il rivale
Rahul Gandhi, erede di quarta
generazione della famosa dinastia che ha dominato la storia
dell'India moderna.