Primo segnale allarmante per i repubblicani e per Donald Trump in vista delle elezioni di metà mandato che si svolgeranno negli Usa a novembre. Nelle elezioni suppletive di Pittsburgh, Pennsylvania, per un seggio alla Camera il democratico Conor Lamb ha un vantaggio ormai incolmabile nei confronti del repubblicano Rick Saccone. Secondo il New York Times, Lamb è in testa di appena 627 voti quando mancano da scrutinare solo circa 500 schede.

Il segnale che giunge dal voto è importante perché l’attuale presidente Usa aveva conquistato questo distretto con circa il 20 per cento di scarto sulla democratica Hillary Clinton alle presidenziali del 2016. L’inversione di rotta, dunque, appare netta. Il distretto in questione si trova nel cuore della “Rust Belt”, la cosiddetta “cintura della ruggine” del declino industriale tra i Grandi laghi e il Midwest. Qui Trump aveva fatto incetta di consensi soprattutto tra gli operai, che avevano abbandonato il tradizionale consenso verso i democratici, favorendone la vittoria.

Il presidente si era speso in prima persona per Saccone con un infervorato comizio di oltre un'ora alla vigilia del voto, giocandosi anche la carta dei dazi su acciaio e alluminio in quest'area siderurgica. Ma non è bastato. Saccone, 60 anni, deputato locale, non ha ancora concesso la vittoria e i repubblicani vogliono chiedere il riconteggio. Lamb, 33 anni, avvocato, ex procuratore federale con un passato nei Marine, ha fatto una campagna elettorale moderata, cavalcando alcuni temi tipicamente democratici (diritti dei lavoratori, sanità, equità economica) ma ha preso le distanza dalla leader alla Camera Nancy Pelosi, ha assunto una posizione più conservatrice sulla questione calda delle armi e ha corteggiato anche gli elettori di Trump. Anche per questo il presidente ha provato a minimizzare il valore della sconfitta del candidato repubblicano. Per i democratici l’affermazione in Pennsylvania arriva dopo una serie di vittorie in elezioni suppletive e locali, in particolare quella per il Senato in Alabama.