Iran. Teheran dichiara la «guerra del pistacchio» contro gli Stati Uniti di Trump
L'Iran ha annunciato che l'11 febbraio inaugurerà la prima "Borsa del Pistacchio" del mondo nella capitale
Teheran, con lo scopo di riaffermare il proprio dominio nel mercato internazionale del nutriente alimento. Lo informa il quotidiano Hamshahri, giornale del comune di Teheran, che cita come fonte il presidente della commissione economia del Parlamento, Mohammad Reza Pour Ebrahimi Davarani che ha aggiunto: «Fino al 2011 l'Iran era il più grande produttore ed esportatore di pistacchio al mondo; dal 2012 questo primato è passato agli Stati Uniti ed oggi esistono dati discordanti; in ogni caso, l'Iran vuole riprendersi questo primato».
Teheran sceglie infatti una data significativa per l'apertura della Borsa del Pistacchio; l'11 febbraio, ovvero l'anniversario (il 38esimo) della vittoria della rivoluzione islamica; la battaglia tra Iran e gli Stati Uniti di Donald Trump, evidentemente, non si combatte solo a livello politico e diplomatico ma in realtà anche nella vendita della «bacca dei persiani", così chiamata perché frutto prediletto della tribù di Ciro il grande, fondatore dell'impero Achemenide nel 551 a.C. Negli ultimi 10 mesi, riferiscono le dogane iraniane, Teheran è riuscita ad esportare pistacchio per un valore di 840 milioni di dollari; un dato che equivale a un incremento del 38% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Secondo Hamed Soltanifar, governatore della Borsa di Teheran, le parole d'ordine in questi mesi di lavoro precedenti all'apertura della Borsa sono stati il rispetto degli standard qualitativi, il rafforzamento dei brand e del “Made in Iran" ed il sostegno ai produttori; la Borsa del Pistacchio, dice Soltanifar, «sarà il centro indiscusso del mercato internazionale dell'oro verde».
Nel 2015, anche il comune siciliano di Bronte, ha firmato un gemellaggio con la città di Damghan, polo iraniano di produzione del pistacchio; l'Iran ed il comune etneo hanno in programma collaborazioni a livello industriale per sfruttare al meglio le ottime relazioni Teheran-Roma nel mercato del pistacchio.
La medicina degli antichi persiani
L'alimento, presente già nel libro della Genesi e nei trattati di medicina persiana di Avicenna, è ricco di Calcio, Ferro, Fosforo, Magnesio e Potassio e contiene le vitamine A, B1, B2, B3, C ed E. Rafforza la memoria e le capacità intellettive, è un rilassante del sistema nervosa, agevola la digestione, riduce il colesterolo nocivo, regola il funzionamento del cuore, rafforza la vista e secondo le ultime scoperte, riduce
lo stress negli ammalati di diabete ed è un toccasana per la pelle in virtù della vitamina E che contiene. In Iran ne esistono attualmente 90 varianti.