NEW YORK Imbarazzo in vista per Barack Obama e, potenzialmente, per il suo successore. Ieri il Senato Usa ha approvato all’unanimità una legge che consente ai sopravvissuti e ai parenti delle vittime dell’11 settembre di fare causa al governo dell’Arabia Saudita per il suo coinvolgimento negli attentati. La legge diventerà esecutiva se passerà l’esame della Camera e se verrà firmata dal presidente. Obama ha però già fatto sapere di essere disposto ad bloccarla facendo ricorso al suo diritto di veto. La misura è naturalmente osteggiata da Riad, che ha minacciato che, se gli sforzi del Congresso avranno successo, venderà i 750 miliardi di dollari di buoni del tesoro e altri beni americani che possiede. L’Arabia Saudita è il secondo detentore al mondo, dopo la Cina, di debito pubblico Usa. Anche per questo, la Casa Bianca si è affrettata a precisare che «non è stata tro- vata alcuna prova di un coinvolgimento del governo saudita o di singoli funzionari nel finanziamento» degli attentati. La legge mette in difficoltà anche Hillary Clinton, che, come ex senatore di New York, non può permettersi di perdere il supporto degli elettori della Grande mela che ancora aspettano la verità sui fatti di 15 anni fa. Allo stesso tempo, l’ex segretario di Stato è consapevole del rischio che gli Usa corrono nell’alienarsi l’ami- cizia saudita. L’ex first lady ieri era però preoccupata di evitare l’ennesima sconfitta da parte di Bernie Sanders alle primarie. Sebbene Clinton abbia l’ormai matematica certezza di diventare il candidato democratico alla Casa Bianca, le vittorie delle ultime settimane del senatore del Vermont sono dei segnali di debolezza in vista della gara contro il repubblicano Donald Trump. Ieri si è votato in Kentucky e Oregon, e in entrambi i casi Sanders era in testa nei sondaggi. Un vantaggio che non è sfuggito a Trump. Il miliardario ha cominciato ad adottare alcuni temi cari al senatore «socialista » per attirare gli elettori delusi dalla sua inevitabile uscita di scena. Mescolando posizioni di sinistra con la sua presunta appartenenza al movimento conservatore, Trump ha promesso aumenti allo stipendio minimo, tasse più alte per i ricchi e maggiori regole per Wall Street oltre all’abolizione di molti accordi di libero scambio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Ancora uno «sgambetto» ad Obama, contrario al provvedimento. Ora il testo passa alla Camera. Primarie in Oregon e Kentucky: Clinton rischia l’ennesima sconfitta per mano di Sanders