Negoziati Russia-Ucraina. Il secondo round dei colloqui nella foresta dove morì l'Urss
La delegazione russa (a sinistra) e quella ucraina durabte i colloqui di lunedì in Bielorussia
Ipotesi suggestiva anche perché i simboli sembrano piacere davvero tanto al Cremlino. Infatti questo secondo round negoziale si svolgerà nella più antica riserva naturale d'Europa, Belovezhskaya Pushcha, tra Bielorussa e Polonia. La foresta è la stessa dove nel 1991 furono firmati gli accordi di Belovezh, noti anche come Accordo di Minsk, che portarono alla fine dell'Unione Sovietica: era l'8 dicembre 1991e a firmarli furono il presidente russo Boris Eltsin, quello ucraino Leonid Kravchuk e il presidente del Soviet Supremo della Bielorussia Stanislav Shushkevich. L'atto che sancì la fine dell'Urss, e anche del sogno imperiale di una Grande Russia, avvenne in una dacia appena fuori Brest, in territorio bielorusso ma al confine con la Polonia, non lontano dal confine ucraino. Insomma a un "tiro di schioppo" da dove avverrà il secondo round. Una ambientazione ideale per siglare quella che Putin vive come una rivincita dell'ideale di una Grande Russia.
Una sconfitta insopportabile per il nazionalismo tedesco che sulla "Clarière de l'Armistice" (La carrozza dell'armistizio) volle prendersi la rivincita. Adolf Hitler fece trasportare nella stessa radura di Rethondes il famoso vagone dove il 22 novembre 1940 il Terzo Reich firmò la resa della Francia che finì in buona parte sotto il diretto controllo tedesco.