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Usa-Cina. Il Pentagono: «L'esercito cinese è rallentato dalla corruzione»

Luca Miele giovedì 19 dicembre 2024

Esercitazioni della Marina cinese al largo dello Stretto di Taiwan

Una gigantesca macchina tarlata dalla corruzione. Secondo il Pentagono, che ha rilasciato il rapporto annuale China Military Power, l’infiltrarsi degli scandali ha ostacolato i progressi dell’esercito cinese “verso gli obiettivi di modernizzazione militare del 2027”, quando il Pla celebrerà il 100esimo anniversario della sua fondazione. Gli obiettivi militari del gigante asiatico includono il completamento della modernizzazione entro il 2035 e la trasformazione della sua macchina bellica in un “esercito di livello mondiale" entro la fine del 2049. Una sorta di ossessione per la leadership cinese, con i reiterati appelli indirizzati all’esercito, che hanno punteggiato l’intera presidenza di Xi Jinping, a essere pronti per la guerra. La reazione di Pechino all'affondo Usa non si è fatta attendere. Il rapporto del Dipartimento di Stato? “Irresponsabile. Ignora i fatti ed è pieno di pregiudizi”, ha tagliato corto Lin Jian, portavoce del ministero degli Esteri.

Ma qual è lo stato di salute dell’esercito cinese? Non buono, se si considera la corruzione. Secondo il Pentagono 15 alti ufficiali militari e dirigenti dell'industria della difesa sono stati rimossi dai rispettivi incarichi tra luglio e dicembre del 2023. Molti dei leader, indagati e rimossi, avevano supervisionato i progetti relativi alla modernizzazione dei missili nucleari e convenzionali. Un repulisti, proseguito quest'anno e che non risparmiato neanche un fedelissimo del presidente Xi Jinping, l’ammiraglio Miao Hua, rimosso dal suo incarico e posto sotto inchiesta per una "grave violazione della disciplina". Un pezzo da novanta, nominato dallo stesso leader cinese. Perché Miao sedeva nella Commissione Militare Centrale, di cui Xi è presidente, la struttura di comando attraverso la quale il partito comunista controlla l’esercito. All'interno della Commissione, l’ammiraglio era responsabile delle promozioni del personale senior e, soprattutto, gestiva l’incarico di garantire la conformità ideologica. Come leggere la rimozione nell’intricato (e segreto) mondo del potere cinese? Una diga contro la corruzione o un’arma politica brandita da Xi? “Sospendendo Miao, Xi ha ulteriormente dimostrato la volontà di rimuovere un lealista ai massimi livelli dell'esercito per garantire la conformità con la sua agenda politica, dare l'esempio e garantire che il Pla si sviluppi nella direzione da lui desiderata”.

I membri della Commissione militare centrale - ANSA

La corruzione nell'esercito “non è una novità, ma si è infiltrata nella massima leadership militare”. Lo scandalo più eclatante ha travolto il ministro della Difesa Li Shangfu, rimosso dall'incarico alla fine di ottobre dell'anno scorso. Li ha guidato il Dipartimento per lo sviluppo delle attrezzature della Commissione militare centrale dal 2017 al 2022, dove avrebbe firmato tutte le acquisizioni di armi dell'Esercito popolare di liberazione, prima di ricoprire l'incarico di ministro della difesa.
La rimozione dei 15 alti funzionari è probabilmente la "punta dell'iceberg", ha detto Ely Ratner, del Defense for Indo-Pacific Security Affairs. "Una volta che scoprono la corruzione in un posto o che coinvolge un alto funzionario, si crea una sorta di effetto a spirale che inevitabilmente sembra attrarre altri funzionari", ha aggiunto un alto funzionario Usa.

Altro punto “caldo” è la espansione della capacità nucleare della Cina. Secondo il rapporto, a metà del 2024, Pechino disponeva di più di 600 testate operative nel suo arsenale. E si stima che ne avrà più di 1.000 entro il 2030. Gli Stati Uniti mantengono circa 1.550 testate attive. Secondo il Pentagono, la Cina sta sviluppando nuovi missili balistici intercontinentali (ICBM) che miglioreranno significativamente le sue forze missilistiche con capacità nucleare.