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Norvegia. Il Nobel per la Pace all'associazione dei sopravvissuti all'atomica

Luca Miele venerdì 11 ottobre 2024

Il Norwegian Nobel Institute

Non solo la guerra è tornata prepotentemente sulla scena. Ma il tabù per eccellenza che, dopo gli orrori della Seconda guerra mondiale sembrava inscalfibile, sta invece vacillando. E il ricorso alla retorica della minaccia nucleare diventa, ogni giorno, più frequente. "Quel tabù oggi è sotto pressione. Una guerra nucleare potrebbe semplicemente distruggere la nostra civiltà", ha detto Joergen Watne Frydnes, presidente del Comitato norvegese per il Nobel. Che ha scelto di premiare l’organizzazione giapponese Nihon Hidankyo - che raccoglie i sopravvissuti alle bombe, lanciate dall’esercito americano su Hiroshima (6 agosto del 1945) e su Nagasaki (9 agosto), causando almeno 210mila vittime – “per gli sforzi fatti per realizzare un mondo libero dalle armi nucleari e per aver dimostrato attraverso le testimonianze che le armi nucleari non devono mai più essere utilizzate”.

Per il Comitato norvegese, Nihon Hidankyo – che in passato è stata più volte candidata al premio - ci aiuta “a descrivere l'indescrivibile, a pensare l'impensabile e in qualche modo a comprendere l'incomprensibile dolore causato dalle armi nucleari". il Toshiyuki Mimaki, co-presidente dell’associazione dei sopravvissuti, noti anche come Hibakusha, ha accolto in lacrime la notizia del conferimento, “non avrei mai pensato che ciò potesse accadere”, ha confessato. Il nobel non può che essere un rinnovato stimolo ad andare avanti nella battaglia contro l’orrore nucleare. “L'idea che le armi nucleari portino la pace è un errore. È stato detto che grazie alle armi nucleari, il mondo mantiene la pace. Ma le armi nucleari possono essere usate dai terroristi - ha detto Mimaki -. Ad esempio, se la Russia le usasse contro l'Ucraina, Israele contro Gaza, non finirebbe lì. I politici dovrebbero sapere queste cose".
"È estremamente significativo che l'organizzazione che ha lavorato per l'abolizione delle armi nucleari abbia ricevuto il premio Nobel per la pace", è stato il commento del nuovo premier del Giappone, Shigeru Ishiba, Paese che però sta progressivamente allontanandosi dalla linea pacifista che ha ispirato la sua Costituzione, scegliendo la via di un più attivo riarmo. Il premio, che consiste in un diploma, una medaglia d'oro e una somma di un milione di dollari, verrà consegnato durante una cerimonia a Oslo a dicembre, in occasione dell'anniversario della morte dello scienziato e creatore del premio Alfred Nobel.
Nella storia del premio, Oslo ha scelto 19 volte di non conferire il premio. L’anno scorso fu premiata l'attivista iraniana per i diritti umani Narges Mohammadi.

Non è mancato chi ha sottolineato che quella di Oslo – che quest’anno ha valutato 286 candidati, di cui 197 individui e 89 organizzazioni - sia stata in qualche modo una scelta “neutra”, dettata dalla volontà di non “impelagarsi” nei conflitti in corso, proprio nei giorni in cui anche la missione Onu in Libano è stata attaccata. Come riporta la Bbc, speculazioni davano come possibili vincitrici del nobel per la Pace l'agenzia delle Nazioni Unite a sostegno dei palestinesi, l'Unwra o la Corte internazionale di giustizia, che sta attualmente valutando le accuse secondo cui Israele avrebbe commesso un genocidio a Gaza.