Ginevra. Concluso il faccia a faccia tra Biden e Putin: «Spiraglio di fiducia»
Il presidente Usa, Joe Biden, con l'omologo russo Vladimir Putin a Ginevra
In una Ginevra blindata è cominciato alle 13, con una stretta di mano, il vertice tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo degli Stati Uniti Joe Biden. A ospitare l'atteso summit è Villa La Grange a Ginevra, dove i due leader parleranno per 4-5 ore, prima di tenere due conferenze stampa separate. Il Cremlino ha definito l'agenda "vasta" e precisato che non ci sarà nessun limite di tempo. Al faccia a faccia partecipano i rispettivi capi della diplomazia, Antony Blinken e Sergei Lavrov, mentre le delegazioni allargate si aggiungeranno più tardi.
"È sempre meglio incontrarsi faccia a faccia", ha esordito il capo della Casa Bianca, rivolgendosi al leader del Cremlino che lo ha ringraziato per aver preso "l'iniziativa di incontrarsi", augurandosi che l'incontro "sia fruttuoso". Biden è arrivato in città ieri, ultima tappa del tour europeo dopo il G7 in Cornovaglia e il summit Nato e con l'Ue a Bruxelles, in cui ha reclutato gli alleati nella lotta contro i regimi autocratici. Putin ha raggiunto la villa in tardi mattinata, stranamente in orario: il leader del Cremlino è famoso per far attendere a lungo la controparte.
Dai cyber-attacchi al caso Navalny, i temi che dividono
I due leader arrivano all'incontro nella consapevolezza che le relazioni tra i due Paesi sono ai minimi dai tempi della Guerra Fredda. "Ci sono molte questioni che si sono accumulate nelle relazioni tra Russia e Usa che richiedono una discussione al più alto livello", ha sottolineato il leader moscovita. Washington rinfaccia a Mosca i cyber-attacchi contro istituzioni e aziende Usa, le interferenze nelle ultime due elezioni presidenziali americane, violazioni dei diritti umani e l'aggressione contro l'Ucraina. In agenda anche la stabilità strategica, il clima, il mondo post-pandemia, oltre a tutte le crisi regionali, dall'Ucraina alla Siria, passando per Libia, Afghanistan e nucleare iraniano.
Verrà sicuramente affrontato il 'caso Navalny' e quello dei due ex marine statunitensi, trattenuti in Russia, Paul Whelan e Trevor Reed. Il capo del Cremlino ha già negato tutte le accuse sollevate nei suoi confronti, compresa quella di essere il responsabile del tentato avvelenamento dell'oppositore Alexsei Navalny; Mosca sta semplicemente sfidando l'egemonia Usa nell'ottica di un mondo "multipolare", è la tesi.
Stessa villa dell'incontro fra Reagan e Gorbaciov
Per l'incontro è stato scelto un terreno "neutro", la Svizzera, ma per l'agenzia russa Ria Novosti sarebbe Putin il padrone di casa. Il presidente russo è arrivato per primo a Villa La Grange e ha ottenuto di sedere sulla poltrona di destra. "Nel linguaggio protocollare, questo significa che l'ospite del vertice è la Russia", sostiene l'agenzia.
La scelta di Ginevra rimanda al vertice tra Ronald Reagan e Mikhail Gorbaciov nel 1985: la villa, controllata da imponenti forze di sicurezza, è simmetrica e permette ai due leader di avere lo stesso quantità di stanze e di spazio a disposizione, ha sottolineato un funzionario svizzero del protocollo.
Centinaia di poliziotti e soldati hanno isolato molte strade principali della città svizzera. I cani addestrati sono stati portati a pattugliare le barricate di cemento, filo spinato e recinzioni metalliche mobili, bloccando i passanti che speravano d'intravedere il convoglio di Putin, prima di quello di Biden. Alte grate di metallo sono state piazzate attorno al centro di Ginevra, con agenti armati con giubbotti antiproiettile e auricolari disposti ogni pochi metri. Gli elicotteri si sono alzati nel cielo e le motovedette della polizia sono state dispiegate lungo il lago.
Secondo round breve
Durata appena un'ora la seconda parte del faccia a faccia tra Putin e Biden, che ha concluso il summit. I due leader hanno raggiunto un accordo per il ritorno a Mosca e Washington dei rispettivi ambasciatori.
"Usa e Russia hanno importante responsabilità a livello mondiale sulla stabilità, anche sulla base del fatto che posseggono energia e testate nucleari, armamenti e capacità di uso degli armamenti. Abbiamo responsabilità comuni". Così Vladimir Putin, in conferenza stampa, dopo il vertice con Biden. In una dichiarazione congiunta, si legge che gli Stati Uniti e la Russia intraprenderanno nel prossimo futuro un dialogo bilaterale integrato sulla stabilità strategica che sarà "robusto".
Putin ha definito i colloqui con Biden "molto costruttivi", aggiungendo di non ritenere che ci sia stata "ostilità" tra i due leader. Riguardo al suo interlocutore, Putin ha detto che Biden "è molto diverso dal presidente Trump". E lo ha definito uno "statista esperto". Il leader russo ha spiegato che i due hanno parlato dettagliatamente per due ore: una cosa, ha sottolineato, che non sarebbe possibile fare con la maggior parte dei politici.
"Non ci può essere una fiducia che dura per sempre ma c'è uno spiraglio di fiducia" nato anche da questo incontro, ha detto Putin. "I rapporti fra Usa e Russia devono essere stabili e prevedibili", ha detto da parte sua Biden, secondo il quale il tema dei diritti umani sarà sempre sul tavolo dei colloqui con Mosca. "Credo che un'altra Guerra fredda non sarebbe nell'interesse di nessuno", ha aggiunto il capo della Casa Bianca. Biden ha poi minimizzato sul fatto che il summit con Putin sia duratomeno del previsto. "Abbiamo parlato solo delle cose basilari - ha commentato il presidente - delle questioni fondamentali. Non ci sono state minacce. Solo fatto in modo che (Putin, ndr) sapesse qual è la nostra posizione".
Cyber-sicurezza
Nell' incontro con Joe Biden è stato raggiunto un accordo per "avviare negoziati" sul tema della sicurezza informatica. Lo ha riferito Vladimir Putin nella conferenza stampa dopo il vertice con il presidente Usa. Putin ha poi aggiunto che la "maggior parte" dei cyber attacchi "vengono dagli Stati Uniti". La Casa Bianca aveva anticipato, prima del vertice di Ginevra, che il presidente Biden avrebbe sollevato il tema con la sua controparte russa, soprattutto dopo i recenti attacchi informatici ad aziende e infrastrutture statunitensi.