Mondo

Germania. I vescovi tedeschi: il programma di Afd incompatibile con la fede cristiana

Vincenzo Savignano, Berlino martedì 3 settembre 2024

Ancora una volta la Chiesa tedesca si espone in difesa dei valori cristiani e della democrazia. Ieri i vescovi della Turingia hanno espresso la loro preoccupazione per i risultati delle elezioni nei due länder, dove il partito di ultradestra Afd e il nuovo partito populista di sinistra Bsw hanno conquistato gran parte dell’elettorato. In Turingia complessivamente i due partiti hanno ottenuto il 48,6% delle preferenze, in Sassonia il 42,4%. Sia Afd che Bsw, nonostante siano politicamente agli antipodi, hanno posizioni simili su migranti, richiedenti asilo, sicurezza e tendono la mano a Mosca.

L’opinione pubblica, il resto del mondo politico, gran parte di quello economico ed industriale guarda con preoccupazione al prossimo voto del 22 settembre in Brandeburgo, land orientale, che circonda geograficamente la capitale Berlino. Anche al Parlamento di Potzdam Afd e Bsw potrebbero vincere le elezioni e conquistare numerosi seggi. Preoccupa autorità politiche e della sicurezza interna anche la crescente tensione sociale, innescata e infiammata dall’attentato di Solingen, dove un richiedente asilo siriano di 26 anni si è trasformato improvvisamente in uno spietato terrorista dell’Isis, accoltellando 11 persone e uccidendone tre. E ora anche politici e partiti prima favorevoli all’accoglienza dei rifugiati, come cristiano-democratici, socialdemocratici e verdi, parlano, con convinzione, di chiusure di frontiere, di espulsioni, di rivisitazione di accordi internazionali ed europei sui richiedenti asilo.

Per questo i vescovi di Turingia, in una lettera resa pubblica, hanno richiamano le altre forze politiche e l’intera società civile a ricordarsi i valori su cui si fonda non solo il cristianesimo ma anche la Costituzione tedesca. Oltre al vescovo di Erfurt, Ulrich Neymeyr, la lettera è stata firmata dai vescovi di Dresda-Meißen, Heinrich Timmerevers, e di Fulda, le cui diocesi si estendono in Turingia, Michael Gerber. La missiva si apre con uno sguardo preoccupato sulla situazione politica: «La formazione di un nuovo governo sarà molto difficile nelle circostanze attuali – si legge –. Facciamo appello a tutti i partiti democratici affinché si accordino rapidamente per una coalizione praticabile per il bene del nostro Paese». I vescovi incoraggiano tutti i responsabili a mettere sempre la volontà di risolvere insieme i problemi al di sopra degli obiettivi politici dei propri partiti. Poi una riflessione sulla situazione sociale in Turingia: «Il fatto che le persone con un background migratorio siano ora preoccupate per la loro sicurezza, che molte persone stiano seriamente pensando di lasciare la Turingia o che le aziende stiano mettendo in discussione il loro futuro nel nostro land è inaccettabile». «Faremo la nostra parte per garantire che la Turingia e la Sassonia rimangano länder accoglienti e cosmopoliti. Il nostro compito più urgente è e resta quello di difendere la dignità umana, soprattutto a fianco dei deboli». Quindi un monito molto netto: «Il programma etno-nazionalista dell’Afd non è compatibile con la fede cristiana». Anche i vescovi della Sassonia hanno chiesto di «non dare spazio alle idee estremiste e nazionaliste nel nostro Paese».

Nel febbraio 2024, la Conferenza episcopale tedesca si era schierata all'unanimità contro Afd. «Consideriamo questo partito e tutti i partiti populisti di estrema destra ineleggibili per i cristiani», aveva dichiarato il presidente dell’organismo. Georg Bätzing, vescovo di Limburg. Bätzing si è espresso nuovamente poco prima delle elezioni regionali in Sassonia e Turingia, criticando anche Bsw: «Il partito si esprime a favore del presidente russo Vladimir Putin in una situazione in cui la Russia ha invaso un Paese sovrano ed è in guerra da quasi tre anni».

Ieri a Berlino è andato in scena il primo vertice su migranti e richiedenti asilo, tra i rappresentanti dei partiti della coalizione di governo, dell’Unione cristiano-democratica Cdu/Csu e dei länder. È stata ribadita la volontà di lavorare insieme, ma le posizioni restano distanti. Sembra esserci solo un obiettivo comune: una svolta nella politica di asilo e migrazione. Il riavvio del piano delle espulsioni di migranti e richiedenti asilo che hanno commesso reati non è sufficiente. Molti rappresentanti della Cdu e governatori dei 16 länder tedeschi hanno chiesto una limitazione anche drastica dell'afflusso di migranti.